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— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
venerdì 16 novembre 2012
L'#Opinionedeifatti: Seppuku
Riflessioni ad alto tasso di THC: il mio cane continua a dirmi che dovrei trovarmi un lavoro. Dice che non lo curo abbastanza, che la casa è uno schifo e che non ne può più di mangiare i croccantini del discount. Non so perché, secondo me sono buonissimi.
Quello che il mio cane non capisce (si chiama Proust, ha sette anni ed è un incrocio tra un pastore belga e uno stronzo) è che il mondo del lavoro, uno come me, non lo vuole. E questo a prescindere dal fatto che io parli col mio cane.
- “Grazie per aver partecipato ai nostri colloqui… la prenderemmo subito se le sue richieste non fossero così assurde”.
- “Assurde tipo?”.
- “Tipo pretendere di ricevere uno stipendio”.
- “Pensavo fosse implicito”.
- “Lo sarebbe se lei avesse già maturato almeno dieci anni di esperienza nel settore, e avesse un portafoglio clienti da presentarci, o dei parenti pronti ad acquistare i nostri prodotti. Non mi sembra il suo caso. Se vuole abbiamo un posto da stagista”.
- “Significa che dobbiamo fare sesso?”.
- “Solo il martedì e il venerdì”.
- “L’ha mai fatto con un pastore belga?”.
- “Eh?”.
- “Niente, niente. Magari la richiamo”.
Così rimango qui, a casa, aspettando che vengano a trovarmi gli Avventisti del Settimo Giorno: da quando traffico in Rohypnol sono diventati la mia principale fonte di reddito (non sto qui a spiegarvi come e perché). Dico solo che, per quel che mi riguarda, il concetto di avanzo primario è strettamente legato al contenuto della mia dispensa, e che quello di deficit lo associo automaticamente alla figlia del mio dirimpettaio (Sonia, sedici anni, terza media) che passa le giornate ad ululare pezzi di Lady Gaga e Beyoncé. La sopporto a fatica, ma solo perché porta una quarta e le piace girare nuda per casa.
Io non ne so niente di macro-economia, di agenzie di rating e di leggi finanziarie (ne so un po’ di crack, ma mi hanno sconsigliato di scriverlo sul curriculum), quello che so è che Proust non la smette più di rompermi le palle.
- “Sai, dovresti trovarti un lavoro…”.
- “Se trovare un lavoro ti sembra così semplice perché non lo fai tu?”.
- “Ehi, io sono soltanto un cane, non dovrei neanche parlarti”.
- “Domani ti iscrivo ad un concorso”.
- “Un concorso? I concorsi li fanno quelli che vogliono lavorare per lo Stato, le vecchiette coi loro barboncini pulciosi e le ragazzine anoressiche in cerca di notorietà. Non rientro in nessuna delle tre categorie”.
- “Allora mi spieghi come pensi di risolvere il problema?”.
Proust mi guarda con odio, ringhia, sbava, e io non riesco davvero a capire perché. La gente per strada mi evita, mia madre ha smesso di telefonarmi, i barboni hanno smesso di chiedermi l’elemosina e anche quelli di Mondolibri non cercano più di farmi tesserare.
Dove ho sbagliato? D’un tratto Proust mi è addosso, mi azzanna, cerca di strapparmi via una spalla, ma io non ho la forza di reagire. Lo lascio fare. Penso che così almeno lui si sfamerà e forse il mio sacrificio sarà valso a qualcosa. Un suicidio rituale, ecco cosa darà senso alla mia inutile vita. Perdo sangue, mi gira la testa, ho paura. Forse sto davvero per morire.
Perdo i sensi, lentamente, e mentre tutto si fa buio, riesco a sentire Proust che mi mastica, e che a bassa voce borbotta: “Sai una cosa? Fai ancora più schifo dei croccantini del discount”.
Gaspare Bitetto | @waxenit
Seppuku
My dog keeps telling me I should find a job. He says I don't take care of him enough, that the house is a mess and that he's fed up with eating discount kibbles. I don't know why, I think they're great.
What my dog doesn't understand (he's called Proust, he's seven and he's a cross between a Belgian shepperd and an asshole) is that the labor market doesn't want someone like me. Regardless of whether I talk to my dog or not.
- "Thanks for participating to our interviews... we'd take you right away if you didn't have such absurd requests".
- "Absurd like what?".
- "Like pretending to get a salary".
- "I thought that was implicit".
- "It would be if you already had 10 years experience in the field and a portfolio of clients to present, or relatives ready to buy our products. I don't think this is your case. If you want we have a spot as a stagist".
- "Does it mean we're going to have sex?".
- "Only on Tuesdays and Fridays".
- "Have you ever done it with a Belgian shepperd before?".
- "Huh?".
- "Never mind. I'll call you back, maybe".
So I stay here, at home, waiting for the Seventh-day Adventists to come see me: since the day I started trafficking in Rohypnol they've become my main source of income (I won't go into the hows and whys). I'll only say that, as far as primary discard goes, I think about the content of my fridge, and the concept of deficit, I associate automatically to my neighbor's daughter (Sonia, sixteen, middle school) who spends her days howling Lady Gaga and Beyoncé songs. I can barely stand her, but only because she wears a C cup and likes to go around naked in the house.
I know nothing about macroeconomy, rating agencies and financial laws (I do know something about crack, but they told me not to write it in my cv), what I do know is that Proust keeps bragging me:
- "You know, you should find a job...".
- "If finding a job seems so easy to you, why don't you do it?".
- "Hey, I'm just a dog, I shouldn't even be talking to you".
- "Tomorrow I'll check you in a contest".
- "A contest? Those are for people who want to work for the State, old women with their poodles and anorexic girls looking for fame. I don't fit in any of those categories".
- "So how do you think we can solve the problem?".
Proust looks at me with hatred, growls, drools, and I really can't understand why. People on the street avoid me, my mom stopped calling, homeless people stopped asking for change and even the people at Mondolibri stopped trying to make me subscribe.
Where did I go wrong? All of the sudden Proust is on top of me, bites me, tries to rip off a shoulder, but I don't have the strength to react. I just let him do it. I think that at least this way he's going to get fed, and maybe my sacrifice will be worth something. A ritual suicide, this is what's going to give meaning to my useless life.
I'm losing blood, my head spins, I'm afraid. Maybe I'm really about to die.
I slowly lose conscience, and as everything goes dark, I can hear Proust chewing on me, and at one point he says: "You know what? You're even more disgusting than the discount kibbles".
Gaspare Bitetto | @waxenit
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