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Berlusconi: "Presidente della Convenzione? Solo una battuta". Come quando prometteva un milione di posti di lavoro ed il rimborso dell'IMU.
— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
mercoledì 21 novembre 2012
Chi comanda ha sempre ragione
L'affermazione che gli Italiani siano dei voltagabbana è, a parer mio, una pura e semplice leggenda. Basata sull'idea che i nostri connazionali fondino le proprie scelte, i propri sostegni, su argomentazioni più o meno vaste e articolate, presto dimenticate e spergiurate. La realtà ritengo sia un'altra.
Gli Italiani tendono sì ad appoggiare chi si trova al potere in quel determinato momento, ma questa è una predisposizione piuttosto contenuta, indissolubilmente legata alla questione sostanziale: l'Amore per i Potenti. Il Potente è qualcosa di più, e di diverso, rispetto a chi è semplicemente al potere in un determinato momento storico. Esistono e sono esistiti governi deboli, pilotati dall'esterno, che non possono che lasciare tiepidi coloro che sognano ben altro.
Ed ecco allora l'entusiasmo per personaggi quali Mussolini e Berlusconi. Quelli sì che sono potenti, altrochè banali Presidenti del Consiglio. Questi sì che vengono (o venivano) amati alla follia. Ma solo fintanto che dimostravano tutta la loro forza politica, decisionale ed economica. Il 26 luglio 1943 i fascisti in Italia erano pressocchè spariti, ma non perchè gli Italiani avessero rinunciato a dei presunti ideali fascisti, bensì perchè in quel momento Mussolini non rispecchiava più le prerogative che tanto venivano apprezzate dalla popolazione. Poi un illusorio recupero momentaneo nella Repubblica di Salò, motivato più che altro da un Mussolini pallido riflesso della potenza tedesca.
E lo stesso discorso vale per Berlusconi. Dopo il 1996 la gran parte degli Italiani era rimasta con lui, sebbene sconfitto elettoralmente per questioni strategiche e non di potere. Ma oggi il suo vigore è venuto meno: addirittura, un anno fa, si è dimesso (quasi) spontaneamente: il massimo segno di debolezza! Ma non sono gli Italiani ad averlo tradito, è lui piuttosto a non essere più se stesso, il se stesso potente, arrogante, strafottente che tanto veniva venerato. Poi il punto più basso lo ha raggiunto in tempi recenti: non è riuscito ad impedire una condanna. Gli Italiani non lo amavano in quanto presunto innocente, lo amavano in quanto impossibile da condannare! Il non essere riuscito a raggiungere l'assoluzione o, meglio ancora, a impedire il processo tout court, questo è sì un tradimento: suo verso chi si fidava ciecamente!
Altra cosa sono i nostalgici, il cui peso politico è sempre poco rilevante.
E non pensiate che si facciano particolari distinzioni politiche: gli Italiani amerebbero indifferentemente Mussolini, Berlusconi, Hitler e Stalin. I potenti non sono né di destra né di sinistra, sono potenti.
E quindi sono di destra.
Franco Cappelletti | @francocappellet
Who rules is always right
The statement that Italians are turncoats is, in my opinion, a legend. Based on the idea that they base their choices and their support on argumentations that are more or less vast and articulate, rapidly forgotten and forsaken. I think that reality is different.
Italians tend to support who has the power in that particular moment, but this is a contained predisposition, bond to a substantial matter: the Love for Powerful People. The Powerful is something more, something different than who is simply ruling in that particular historical moment. Weak governments have existed in the past, and exist now, driven from the outside, that can only have a minor effect on those who dream of something else.
Hence the enthusiasm for characters such as Mussolini and Berlusconi. Those are powerful poeople, not simple Prime Ministers. These are the ones who are (or were) loved by the crowds. But only until they proved all their political, decisional and economical force. on July 26th 1943 fascists in Italy had disappeared, but not because Italians had given up the supposed fascist ideals, but because in that moment Mussolini didn't represent the prerogatives that the population appreciated so much anymore. Then an illusory moment of glory with the Republic of Salò, motivated by a Mussolini, pale reflexion of the German power.
And the same thing is valid for Berlusconi. After 1996 the majority of Italians was still with him, although electorally defeated for strategic reasons, not power reasons. But today his vigor has diminished: one year ago, he resigned almost spontaneously! The maximum sign of weakness! But it wasn't Italians that betrayed him, it was him that wasn't himself anymore, his arrogant, powerful self that was so venerated. Then the lowest point was reached in recent times: he didn't manage to avoid a conviction. Italians didn't love him because he was presumably innocent, they loved him because he was impossible to condemn! Not being able to get an absolution, or to avoid the trial entirely, that is a betrayal: his towards those who trusted him blindly!
Another thing are nostalgics, whose political weight isn't very relevant.
And don't think that they do particular political distinctions: Italians would love indifferently Mussolini, Berlusconi, Hitler and Stalin. The powerful aren't from the left or the right, they're just powerful.
So they're from the right.
Franco Cappelletti | @francocappellet
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