▼ Il tweet del giorno

martedì 30 agosto 2011

Intervistato.com | Gianluca Diegoli @gluca



Gianluca Diegoli ci ha spiegato che cos'è l'unmarketing, quali sono gli errori più comuni che le aziende compiono e le strategie di utilizzo dei nuovi strumenti per aumentare la produttività dei dipendenti.


Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Gianluca Diegoli, esperto di marketing e autore del famoso blog [mini]marketing.it.

Siamo partiti naturalmente dalla definizione di social commerce, che Gianluca vede come il rientrare delle classiche relazioni all'interno di un commercio elettronico che negli anni passati era stato eccessivamente modellato sulla base di un concetto di self service. Come se l'aspetto umano empatico, di relazioni tra persone per cui l'acquisto rappresenta un forte fattore di socializzazione, nel commercio online dovesse essere accantonato. Social commerce come dinamiche aggregative, dunque, che esistono già nel commercio tradizionale, ma che mancavano nella prima fase dell'ecommerce. [video]

Il commercio in Italia avrebbe dunque molto da imparare dal modello anglosassone, soprattutto dal punto di vista del customer care, fondamentale se si pensa che il cliente attuale è fortemente connesso.
Il social CRM dovrebbe avere alla base una forte cultura aziendale a prescindere dallo strumento utilizzato per implementarlo. Chiaramente la sfida è quella di coinvolgere a tal punto i propri clienti da far sì che si supportino gli uni con gli altri, abbattendo di fatto i costi a carico dell'azienda. [video]

Progetti di crowdsourcing come IdeaStorm e MyStarbucksIdea sono utili per dare direzione alla partecipazione e alla conversazione che si sviluppa intorno all'azienda. Secondo Gianluca, sebbene la media delle idee dei clienti possa essere considerata generalmente pessima, tra le migliaia che vengono inviate ce ne saranno sicuramente alcune a cui nessuno dentro l'azienda avrà pensato. [video]

Gianluca ci ha spiegato più in dettaglio che cos'è l'unmarketing, che consiste nel togliere al marketing ciò che è o è diventato superfluo: si tratta di quelle attività che sono sempre state svolte, ma che ormai di fatto non funzionano più e fanno ricadere dentro la frattura che si è formata tra le aziende e i consumatori moderni, tendenzialmente proattivi. [video]

Non ho potuto non chiedere a Gianluca quale fosse la sua idea di e-commerce di domani, che a suo avviso sarà basato su tre pilastri: arte/creatività per dare una personalità ben distinta allo store; scienza, ovvero l'accantonamento dell'ecommerce basato sul guesswork in favore di procedure basate sull'osservazione degli utenti e dei numeri; socialità, che consiste nel portare online tutte quelle funzioni di socializzazione che influenzano e favoriscono già il processo di acquisto offline. [video]

Gianluca ci ha anche dato qualche anticipazione sul suo libro, che uscirà quest'autunno: un manuale pensato per gli imprenditori che vogliono integrare l'ecommerce tra i propri canali di vendita, condensato in 150 pagine di cui "il 90% di buon senso e buone pratiche e il 10% di minimarketing". [video]

Abbiamo naturalmente parlato anche di social network aziendali, delle possibili funzioni di un Chief Digital Officer, della misurazione del ROI, della comunicazione tra divisioni e della degerarchizzazione delle aziende.

Rimando alla visione dell'intervista integrale, contenente molte più informazioni e approfondimenti rispetto a questa breve sintesi.

Buona visione!

Maria Petrescu

Photo credit: Enrico Sola



Intervistato.com | Gianluca Diegoli

A few days ago we had the pleasure of interviewing Gianluca Diegoli, marketing expert and author of the famous blog [mini]marketing.it.

We started from the definition of social commerce, that Gianluca sees as the reintegration of classical relationships inside an electronic commerce that during the last years has been excessively modeled on the concept of self service. As if the human empatic aspect, made of relationships between people for which buying represents a strong socializing factor, in online commerce had to be put aside. Social commerce as aggregation dynamics, which already exist in traditional commerce, but that were lacking during the first phase of ecommerce. [video]

Italian commerce has a lot to learn from the Anglosaxon model, especially from a customer care point of view, which is critical if you think that clients are strongly connected.
Social CRM should have its roots in a strong company culture, regardless of the tools used to implement it. Clearly the challenge is to involve clients at the point of making them support each other, cutting down costs. [video]

Crowdsourcing projects like IdeaStorm and MyStarbucksIdea are useful to give a direction to participation and the conversation that starts growing around the company. In Gianluca's opinion, even though the average of clients' ideas is generally bad, among the thousands that were sent, there will surely be a few that nobody inside the company would have thought about. [video]

Gianluca has also explained what unmarketing is: eliminating from marketing whatever is or has become superfluous, those activities that have always been done but that don't really work anymore and fall inside the fracture between companies and modern, proactive clients[video]

I had to ask Gianluca what his idea for tomorrow's ecommerce is, and he thinks it will be based on three pillars: art/creativity to give a distinct personality to the store; science, giving up guesswork based decisions in favor of observations and measurements; social, bringing online all those socializing functions that influence and promote offline purchase. [video]

Gianluca has also given us a few anticipations about his book, which will be published this autumn: a manual written for the entrepreneurs that want to integrate ecommerce among their sales channels, condensed in 150 pages of which "90% common sense and good practices and 10% minimarketing". [video]

We also talked about internal social networks, the possible functions of a Chief Digital Officer, ROI measurement, communication among divisions and company "dehierarchization".

I invite everyone to watch the full interview, much richer in information and insights than this brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu

Photo credit: TagliaBlog

lunedì 29 agosto 2011

Prossimamente: Gianluca Neri @gianlucaneri



Domani avremo il piacere di intervistare Gianluca Neri, giornalista e blogger italiano fondatore di Macchianera.net e ideatore di siti come BlogNation e RadioNation, di cui è anche conduttore radiofonico.

Gianluca è nato nel 1971 a Milano, dove attualmente vive. All'età di 21 anni ha iniziato a lavorare nel leggendario settimanale satirico "di resistenza umana" Cuore, di cui ha realizzato anche la versione online.

Nel 1997, insieme a Roberto Grassilli, ha fondato il portale satirico Clarence, una delle community più popolari sul web, ispirata a "La vita è meravigliosa" di Frank Capra.

È stato autore televisivo di Camera Café per conto di Magnolia. Sempre per la società di produzione di Giorgio Gori, gestisce un laboratorio creativo che si occupa dell'ideazione di nuovi format. Nel 2007 ha lavorato al lancio di un e-magazine maschile di proprietà della Mondadori.

Il 1º maggio 2005 è apparso sulla stampa come il blogger che ha svelato gli omissis nel documento ufficiale statunitense diffuso a conclusione dell'inchiesta sul caso dell'omicidio dell'agente italiano Nicola Calipari, mentre altre fonti accreditano la scoperta allo studente greco Yannis Parasyris.

Da giugno a settembre 2008, in concomitanza con le Olimpiadi di Pechino, ha ideato e condotto (assieme a Laura Piazzi) il contenitore quotidiano Scatole Cinesi, in onda su Rai Radio Due. Per la stessa emittente ha condotto la trasmissione quotidiana Condor a dicembre 2008 e la variante estiva Kondor, il Condor con la cappa da giugno a settembre 2009, in compagnia di Cinzia Spanò.

Gianluca è anche l'ideatore della BlogFest, che si tiene da diversi anni a Riva del Garda, l’evento che riunisce tutto ciò che in Italia gravita attorno alle community della rete, che abbiano origine dai blog, da Facebook, da Twitter, dalle chat e dai forum e da qualsiasi altra forma sociale di comunicazione.
Durante la BlogFest si tiene anche la cerimonia di premiazione dei celebri Macchianera Blog Awards.

A giugno 2010 è uscito il suo romanzo d'esordio, pubblicato da BUR - Rizzoli, Il Grande Elenco Telefonico della Terra e pianeti limitrofi (Giove escluso), che può essere visto come un tributo all'opera di Douglas Adams, di cui Gianluca è un grande fan.

Avremo modo di parlare della prossima BlogFest, dell'universo dei blogger, della nuova editoria, dei social media e del ritorno di Macchianera, questo giusto come anticipazione.

Naturalmente, se avete una domanda da proporre, compilate semplicemente il form qui sotto!

Maria Petrescu





Coming up soon: Gianluca Neri

Tomorrow we'll have the pleasure of interviewing Gianluca Neri, Italian journalist and blogger, founder of Macchianera.net and creator of websites like BlogNation and RadioNation, of which he is also a radio host.

Gianluca was born in 1971 in Milan, where he currently lives. At the age of 21 he started working for the famous satirical weekly issue of "human resistance" Cuore, of which he also created the online version.

In 1997, together with Roberto Grassilli, he founded the satirical portal Clarence, one of the most popular communities on the web, inspired by "It's a wonderful life" by Frank Capra.

He has been an author of screenplays for the Italian version of the sit-com "Camera Cafè" on behalf of Magnolia. For the same production company, property of Giorgio Gori, he manages a creative laboratory for the creation of new formats. In 2007 he collaborated at the launch of an e-magazine for men, property of Mondadori.

On the 1st of May 2005 he appeared on newspapers as the blogger that had revealed the omissis in the official USA document published after the investigation on the murder of the Italian agent Nicola Calipari, while other sources credit a Greek student, Yannis Parasyris, for the discovery.

From June to September 2008, in concomitance with the Beijing Olympic Games, he created and conducted (together with Laura Piazzi) the daily talkshow Scatole Cinesi, broadcasted by Rai Radio Due. For the same broadcaster he has conducted the daily transmission Condor in December 2008 and the summer versione Kondor, that is Condor with a K from June to September 2009, together with Cinzia Spanò.

Gianluca is also the creator of the BlogFest, that has been held for several years in Riva del Garda, the event that brings together everything that in Italy revolves around online communities, from blogs, Facebook, Twitter, chat, forums and any other social kind of communication. During the BlogFest the cerimony for the famous Macchianera Blog Awards is also held.

In June 2010 he published his first novel, published by BUR - Rizzoli, The Great Phone Book of Earth and neighboring planets (Jupiter excluded), which could be seen as a tribute to Douglas Adam's work, of which Gianluca is a great fan.

We'll have the chance to talk about the next BlogFest, bloggers, publishing, social media and the return of Macchianera, just to name a few topics.

Of course, if you want to propose a question, simply fill in the form above.

Maria Petrescu

sabato 27 agosto 2011

Intervistato.com | Alessandro Gilioli @piovonorane



Con Alessandro Gilioli abbiamo parlato dell'attuale situazione politica in Italia, delle conseguenze che probabilmente la guerra in Libia avrà sull'economia e soprattutto del giornalismo italiano, spesso vincolato a interessi politici.


Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Alessandro Gilioli, giornalista e blogger noto come autore del blog "Piovono Rane" su L'Espresso.

Alessandro ci ha dato la sua opinione riguardo al conflitto bellico in Libia, una guerra in cui la prima vittima è la verità. Non si sa, infatti, quanto la rivolta sia genuina e popolare e quanto invece sia stata indotta da fuori nel nome di motivazioni economiche. Sembrerebbe chiaro, infatti, che in questo caso gli interventi non fossero dettati da puro spirito umanitario.
L'Italia, già caratterizzata da uno scarso prestigio internazionale, non è riuscita a riacquistare credibilità attraverso l'alleanza con i ribelli. Si pensi solo al baciamano di Berlusconi al dittatore libico Gheddafi e al trattato di alleanza stipulato nel 2008. [video]

In Italia, invece, il quadro sembra quello di un governo tecnico di fatto, capeggiato da Berlusconi, in cui però le decisioni economiche vengono prese in maniera duale da Trichet e Sarkozy.
Non esiste una destra liberale, e non c'è un'opposizione identitariamente forte, con delle idee chiare e un'identità precisa. [video]

Si è parlato molto dei 3 miliardi di euro regalati alla Chiesa Cattolica, ma la paura di inimicarsi la Chiesa e di perdere 2, 3 milioni di voti è stata tale da non permettere di procedere al taglio dei privilegi come ad esempio l'esenzione dal pagamento dell'ICI. [video]

In questi anni è stato usato un lessico che dava un'idea di forte negatività legata al pagamento delle tasse, definito come "mettere le mani nelle tasche degli italiani", quasi come se fosse un furto, quando in realtà si tratta di contribuire alla cassa comune, di fare un "contributo di solidarietà", come viene definito ora. [video]

L'informazione in Italia non è capillare perché il 70% degli italiani si informa attraverso la televisione, ma anche se lo fosse, secondo Alessandro le persone non si rivolterebbero.
La rassegnazione, il male peggiore, rende incapaci di arrabbiarsi compostamente, ma fa procedere a fiammate di sdegno a cui non segue un attivismo concreto. [video]

Per quel che riguarda i giornali, invece, si è parlato del finanziamento pubblico e di giornali online, nel caso dei quali il problema più grande è costituito dall'assenza di un modello di business remunerativo, che riesca a mantenere alta la qualità, la reputazione e i click.
Ci sono contenuti, come ad esempio le notizie relative all'estero, che nonostante l'importanza che possono avere sono anche tra le meno lette.
In questo frangente Alessandro ha citato l'Internazionale come uno dei più belli, se non il più bel settimanale italiano. [video]

Abbiamo inoltre avuto modo di discutere di possibili modelli distributivi per i giornali, tra cui Alessandro ha citato la formula mista attuata dal New York Times e il percorso dell'Espresso verso il digitale, in cui Vittorio Zambardino, Massimo Russo, Giuseppe Smorto e Mario Tedeschini Lalli hanno svolto un ruolo fondamentale, per quanto inizialmente ci fosse molta diffidenza nei confronti della rete e dei suoi strumenti. [video]

Alessandro ha concluso con i suoi consigli a chi vuole intraprendere la carriera di "comunicatore professionista" (la parola "giornalista", a suo avviso, appartiene al secolo passato), ricordando che le assunzioni dovranno necessariamente diventare più meritocratiche, visto il downsizing del settore. [video]

Vi invito a guardare l'intervista integrale, ricca di ulteriori dettagli e informazioni rispetto a questa breve sintesi.

Buona visione!

Maria Petrescu



Intervistato.com | Alessandro Gilioli

A few days ago we had the pleasure of interviewing Alessandro Gilioli, journalist and blogger known as the author of the blog "Piovono Rane" on L'Espresso.

Alessandro has given us his opinion about the conflict in Libya, a war in which the first victim is truth. We don't know how much of the uprising was spontaneous and authentic and how much was encouraged from outside in the name of economic motivations. It seems clear that, in this case, the interventions were not moved by pure humanitarian spirit.
Italy, with its already low international prestige, hasn't been able to regain credibility through the allegiance with the rebels. Just think about Berlusconi kissing Gaddafi's hand and about the treaty signed in 2008. [video]

In Italy, the situation seems to be that of a technical government guided by Berlusconi, in which the economical decisions are taken by Trichet and Sarkozy.
There is no liberal Right, as there is no strong opposition with clear ideas and a precise identity. [video]

There has been a lot of talking about the 3 billion Euro given away to the Catholic Church, but the fear of antagonizing the Church and lose 2 or 3 milion votes was so great that it didn't allow to go on and cut the privileges, such as the exemption from paying the local council property tax. [video]

During these years politicians have been using a vocabulary that gave an idea of strong negativity related to tax paying, defined as "putting the hands in Italian people's pockets" as if it were a theft, when in reality it's about contributing to the common fund, a "solidarity contribution", as it is called now. [video]

Information in Italy isn't capillary because 70% of Italians get information on TV, but even if it was, Alessandro doesn't think people would revolt.
Passivity, the greatest of evils, makes people incapable of composedly getting mad, but instead it makes them proceed through outbursts of indignation that don't resolve in concrete activism. [video]

As for newspapers, we talked about public financing and online newpapers, for which the biggest problem is the absence of a profitable business model that would allow to keep quality, reputation and visits high.
There are also contents, such as foreign news, that are the least read regardless of their importance.
In this occasion Alessandro has cited L'Internazionale as one of the most interesting, if not the most interesting Italian weekly issue. [video]

We had the chance to talk about possible distribution models for newspapers, among which Alessandro has talked about the mixed formula adopted by the New York Times, L'Espresso's route towards digital, in which Vittorio Zambardino, Massimo Russo, Giuseppe Smorto and Mario Tedeschini Lalli have had a strategic role, even though initially there was a lot of distrust towards the web and its tools. [video]

Alessandro concluded with his advice to whoever wants to start the carreer of "professional communicator" (the word "journalist", in his opinion, belongs to the last century), reminding that the assumptions will necessarily become more meritocratic, considering the downsizing of the trade. [video]

I invite you to watch the whole interview, rich of further details and informations than this brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu

giovedì 25 agosto 2011

Prossimamente: Gianluca Diegoli @gluca



Domani avremo il piacere di intervistare Gianluca Diegoli, online marketing & e-commerce strategist e manager nonché autore di [mini]marketing, attualmente uno dei blog più influenti in Italia.

Laureato in Economia aziendale e con una specializzazione in Marketing dell'Università Bocconi di Milano, Gianluca ha collaborato con numerose aziende e startup in qualità di consulente di Business development, strategy e marketing.

Nel dicembre 2008 ha pubblicato un libro per Simplicissimus Book Farm, "91 discutibili tesi per un marketing diverso" che è stato scaricato in più di 20.000 copie, ed è stato in seguito distribuito anche in forma cartacea.

Gianluca stesso scrive, a proposito di Minimarketing.it: "in particolare riguarda le mie convinzioni sul marketing, non più metodo di circonvenzione degli incapaci ma come elemento di miglioramento della qualità della vita, pensato per le persone, dalle persone e con le persone, cercando di dimostrare che - alla fine – ciò conviene anche alle aziende; internet è al centro di tutto questo, ma appunto per questo deve ricordarsi sempre di avere la realtà attorno."

Autore di svariati libri e articoli, ha scritto un manuale per la vendita online e l’e-commerce, rivolto a imprenditori e manager per la collana Economia e Management de Il Sole 24 Ore.
A marzo 2011 è uscito Social Media Marketing – Manuale di Comunicazione Aziendale 2.0 in cui ha scritto il capitolo sulla reputazione online, sulla gestione delle crisi sui social media e sul ruolo degli influencer.

E' stato inoltre ospite, in qualità di esperto di marketing, di Current.tv, Apogeo, Radio 24, Wired, RadioRai e Class-CNBC.

Avremo modo di parlare delle 91 tesi, del Cluetrain Manifesto, marketing online, unmarketing, social commerce, social media, e molto altro.

Naturalmente se avete una domanda da proporre, compilate semplicemente il form qui sotto!

Maria Petrescu





Coming up soon: Gianluca Diegoli

Tomorrow we'll have the pleasure of interviewing Gianluca Diegoli, online marketing & e-commerce strategist and manager, and the author of [mini]marketing, one of the most influential blogs in Italy.

With a degree in Business Administration and a major in Marketing at the Università Bocconi in Milan, Gianluca has collaborated with many companies and startups as a business development, strategy and marketing consultant.

In December 2008 he published a book for Simplicissimus Book Farm, "91 debatable theses for a different marketing" which has been downloaded more than 20.000 times, and has been also distributed as a physical book.

Gianluca writes, talking about Minimarketing.it: "in particular it's about my beliefs about marketing, no longer seen as a method of circumvention of the incompetent, but as an element that could better the quality of life, thought for people by people and with people, trying to prove that - in the end - this is convenient for companies, as well; Internet is at the centre of all this, but exactly for this reason it must remember that it has reality around it."

Author of several books and numerous articles, he has written a manual of online selling and e-commerce, thought for entrepreneurs and managers for the Economy and Management series by Il Sole 24 Ore.
In March 2011 the book Social Media Marketing - Manual of Business Comunication 2.0 was published: he has written the chapter on online reputation, social media crisis management and the role of influencers.

He has also been invited to speak in quality of marketing expert by Current.tvApogeoRadio 24WiredRadioRai and Class-CNBC.

We'll have a chance to talk about the 91 theses, the Cluetrain manifesto, online marketing, unmarketing, social commerce, social media and much more.

Of course, if you have a question, please fill in the form above!

Maria Petrescu

mercoledì 24 agosto 2011

Intervistato.com | David Orban 1/2 @davidorban



Durante questa prima parte della nostra intervista con David Orban abbiamo parlato dell'influenza dei social media negli eventi più salienti del 2011, dalle rivolte londinesi alla Primavera Araba.


Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di intervistare David Orban, imprenditore e visionario attualmente CEO di Dotsub.com.

Abbiamo iniziato l'intervista chiedendo "Qual è la domanda che dovrei fare?", il motto di David da molti anni. A suo avviso è un buon modo per cominciare perché permette di segmentare la propria ignoranza, che lui divide in tre grandi aree: l'ignoranza fattuale, quella dei processi e delle buone pratiche, e infine quella delle cose che non si sa di non sapere.

David è diventato da poco il CEO di Dotsub.com, una piattaforma che permette di trascrivere e tradurre qualsiasi video in qualsiasi lingua allo scopo di abbattere le barriere linguistiche e rendere possibile la libera diffusione della conoscenza.

Abbiamo chiesto a David la sua opinione riguardo alla stigmatizzazione dei social media conseguente ai disordini inglesi. Secondo la sua analisi, l'ipotesi di bloccare i social rappresenta una posizione ipocrita, considerati gli elogi dei social e le dure parole di condanna per la censura attuata nei paesi della Primavera Araba solo pochi mesi prima, ma anche una decisione cieca, perché farebbe scomparire anche ogni impiego positivo delle piattaforme tecnologiche.

David ha sottolineato l'importanza di avere consapevolezza del peso che i social network stanno assumendo nel mediare le nostre comunicazioni, ma soprattutto di salvare i propri dati utilizzando gli strumenti recentemente messi a disposizione da Facebook e Google+.

L'ultimo grande argomento affrontato in questa prima parte dell'intervista è stato quello della singolarità tecnologica, definita come il momento nel tempo in cui gli strumenti del cambiamento diverranno indipendenti dal controllo umano.
Intelligenza artificiale autonoma, con cui sarà possibile parlare e interagire.

Alcuni dicono che sia impossibile, altri che sarà difficile che accada. Quel che è certo è che cambierebbe radicalmente l'universo e il mondo come lo intendiamo oggi.

Invito tutti a guardare questa prima parte dell'intervista. La seconda parte sarà online tra pochi giorni!

Buona visione!

Maria Petrescu



Intervistato.com | David Orban 1/2

A few days ago we had the pleasure of interviewing David Orban, entrepreneur and visionary now CEO of Dotsub.com.

We started our interview asking "What is the question that I should be asking?", David's motto for decades. He believes it's a good way to start because it allows you to segment your ignorance, which he divides in three types: the factual ignorance, the processes and good practices and things you don't know you don't know.

David has been recently appointed CEO of Dotsub.com, a platform that allows you to caption and translate any video in any language, with the purpose of eliminating the language barrier and making free spreading of knowledge possible.

We asked David his opinion about the reactions against social media that resulted from the English riots. He thinks that the idea of blocking social media is hypocritical, considering the praise of social and the deploring of censorship in the Arab Spring countries just a few months earlier, but also blind, because it would also eliminate every good use of the technological platform.

David has stressed the importance of being aware of how dependent we have become on social networks to enable our comunications, and has especially recommended that everyone backup their data using the tools that have been recently made available by Facebook and Google+.

The last, great topic we've talked about in this first part of the interview was technological singularity, defined as the moment in time when the tools of change themselves will become independent from the human actors.
Autonomous artificial intelligence that we will be able to talk to and interact with.

Some say it's impossible, others say it's hard. What's for sure is that it would radically change the universe and the world as we know them today.

I invite everyone to watch this first part of the interview, the second part will be online in a few days!

Enjoy!

Maria Petrescu

lunedì 22 agosto 2011

Prossimamente: Alessandro Gilioli @piovonorane



Fra poche ore avremo il piacere di intervistare Alessandro Gilioli, giornalista e blogger italiano conosciuto come autore del seguitissimo "Piovono rane" su L'Espresso.

Nato nel 1962 a Milano, consegue il diploma classico e la laurea in filosofia presso l'Università degli Studi e completa la sua formazione passando per la Columbia School of Journalism di New York e l'Istituto per la Formazione al Giornalismo (ora Scuola Walter Tobagi dell'Università degli Studi di Milano).

Giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per la Domenica del Corriere (1986 - 1987), Sette (1987 - 1989), Il Giornale (1989 - 1991), L'Europeo (1991 - 1995), Campus e Class (1995), Gulliver (1995-1999) e HappyWeb (1999-2002). Dal 2002 lavora a L'Espresso.

Attualmente caporedattore presso L'Espresso, cura il blog Piovono Rane in cui tratta principalmente argomenti legati ad attualità, politica ed economia. Il suo è uno dei blog più seguiti nel panorama giornalistico italiano, e i suoi contenuti di grande qualità gli sono valsi, nel 2010, il Premio Blogger dell'Anno ai Macchianera Blog Awards 2010.

Nel 2009 è stato fra i promotori della Carta dei cento per il libero Wi-Fi ed ha parlato sul palco del No Berlusconi Day.

È co-autore con Renato Gilioli di Cattivi capi, cattivi colleghi (2000) e Stress economy (2001) e autore di Forza Italia: la storia, gli uomini, i misteri (1994), Basta perdere. Ventuno scrittori raccontano la loro insana passione per l’Inter (2002) e Premiata macelleria delle Indie (2007). Il suo ultimo libro scritto insieme a Arturo Di Corinto è I nemici della rete (2010).

Avremo l'occasione di parlare della situazione politica italiana ed internazionale, la manovra finanziaria, le recenti polemiche legate alla tassazione dei beni del Vaticano e ovviamente dell'attuale situazione in Libia.

Naturalmente, se volete proporre una domanda, compilate semplicemente il form qui sotto!

Maria Petrescu





Coming up soon: Alessandro Gilioli

In just a few hours we will have the pleasure of interviewing Alessandro Gilioli, an Italian journalist and blogger known as the author of the popular "Piovono rane" on L'Espresso.
Born in 1962 in Milan, he graduated at a classical highschool and obtained his degree in philosophy at the Università degli Studi and completed his education at the Columbia School of Journalism in New York and the Institute for Education to Journalism (now Walter Tobagi School of the University of Milan).

He is a professional journalist since 1987, he has worked for  Domenica del Corriere (1986 - 1987), Sette (1987 - 1989), Il Giornale (1989 - 1991), L'Europeo (1991 - 1995), Campus e Class (1995), Gulliver (1995-1999) and HappyWeb (1999-2002). In 2002 he started working for L'Espresso.

At the moment he is editor at L'Espresso, he writes on the blog Piovono rane treating mostly topics related to actuality, politics and economy. His blog is one of the most popular in the Italian journalistic scenario, and his high quality contents have brought him, in 2010, the title of Blogger of the Year at the Macchianera Blog Awards 2010.

In 2009 he was one of the promoters of the Carta dei cento per il libero Wi-Fi, the Act of the 100 for free Wi-Fi, and has spoken on the stage of No Berlusconi Day.

He is co-author with Renato Gilioli of Cattivi capi, cattivi colleghi (2000) and Stress economy (2001) and author of Forza Italia: la storia, gli uomini, i misteri (1994), Basta perdere. Ventuno scrittori raccontano la loro insana passione per l’Inter (2002) and Premiata macelleria delle Indie (2007). His last book, written with Arturo Di Corinto is I nemici della rete (2010).

We'll have the chance to talk of the Italian and international political situation, the financial maneuver, the recent controversy on taxing Vatican goods and obviously the current situation in Libya.

Of course, if you want to suggest a question, please fill in the form above!

Maria Petrescu

martedì 16 agosto 2011

Prossimamente: David Orban @davidorban



Fra qualche giorno avremo il grande piacere di intervistare David Orban, imprenditore e visionario nato a Budapest nel 1965.

Attualmente è il CEO di dotsub.com, una piattaforma che permette agli utenti di trascrivere e tradurre l'audio di video online, al fine di abbattere le barriere nella comunicazione interculturale, peraltro alla base dell'Open Translation Project di TED, che porta i contenuti di TEDTalks oltre i confini della lingua inglese offrendo sottotitoli, trascrizioni interattive e la possibilità che qualsiasi video venga tradotto da un volontario ovunque nel mondo.

È ex Presidente e membro del Consiglio di Amministrazione di Humanity+, un’organizzazione dedicata a promuovere la comprensione, l’interesse e la partecipazione ai campi di innovazione emergenti.

David è stato insignito della carica di Advisor e direttore europeo dalla prestigiosa Singularity University. Inoltre è uno dei fondatori e Chief Evangelist di WideTag, Inc., una start-up a elevato profilo tecnologico che sviluppa una infrastruttura aperta per la prossima Internet degli Oggetti, e fondatore di Startupbusiness, un social network volto a migliorare l’ecosistema italiano delle startup.

È  membro del consiglio consultivo scientifico della Lifeboat Foundation, un’ONG che si pone l'obiettivo di  incoraggiare il progresso scientifico ed allo stesso tempo aiutare l’umanità a sopravvivere ai rischi esistenziali. La fondazione crea meccanismi che scoraggiano l’abuso di tecnologie sempre più potenti, quali le nanotecnologie e l’intelligenza artificiale, proponendo valide alternative.

Attivo anche nei mondi virtuali, è il fondatore di Vulcano, una delle prime comunità italiane in Second Life.

Insieme a Tim O'Reilly, Lawrence Lessig e altri, David è uno dei fondatori dell'Open Government Data Working Group, il gruppo di lavoro nato per promuovere una comprensione più ampia e profonda del perché un accesso aperto ai dati governativi sia essenziale alla democrazia.

"David supera i limiti della specializzazione, contribuendo alla nascita di un nuovo Rinascimento. Egli afferma “La mia visione si colloca all’incrocio tra tecnologia e società, di cui auspico un’evoluzione comune.”
Il suo motto è: “Qual è la domanda che dovrei fare?” Questo concetto racchiude il suo approccio per accelerare i cicli di invenzione e innovazione necessari a costruire il Nuovo Mondo."

Avremo modo di parlare di singolarità tecnologica, libertà di informazione e comunicazione interculturale.
Naturalmente, se volete proporre una domanda, compilate semplicemente il form qui sotto!

Maria Petrescu





Coming up soon: David Orban

In a few days we'll have the pleasure of interviewing David Orban, an entrepreneur and visionary born in Budapest in 1965.

He is currently the CEO of dotsub.com, a platform that allows users to transcribe and translate the audio of online videos, in an attempt to bring down intercultural comunication barriers, which is also the platform used in TED's Open Translation Project which brings TEDTalks beyond the English-speaking world by offering subtitles, interactive transcripts and the ability for any talk to be translated by volunteers worldwide.

He is the ex President and member of the Administration Counsil of Humanity+, an organization dedicated to promoting understanding, interest, and participation in fields of emerging innovation.

David is also a Lecturer of, and Advisor to the prestigious Singularity University. He is also a Founder of WideTag, a high technology start-up company providing the infrastructure for an open Internet of Things, and Co-Founder of Startupbusiness, a social network aimed at enabling the Italian startup ecosystem.

He is a Scientific Advisory Board Member for the Lifeboat Foundation, a nonprofit organization dedicated to encouraging scientific advancements while helping humanity survive existential risks. The Foundation creates mechanisms to discourage the misuse of increasingly powerful technologies such as nanotechnology and artificial intelligence, proposing valid alternatives.

Also active in virtual worlds, he is the founder of Vulcano, one of the first Italian communities in Second Life.

Together with Tim O'Reilly, Lawrence Lessig, and others, David is one of the founders of the Open Government Data Working Group, which developed a set of principles of open government data in December 2007, aiming to promote a more robust understanding of why open government data is essential to democracy.

"David cuts across the limits of deep specialization to contribute to the new renaissance. He explains, “My vision is at the crossroads of technology and society as defined by their co-evolution.” David Orban’s personal motto is, “What is the question I should be asking?” This concept is his vehicle to accelerating cycles of invention and innovation in order to build the new world ahead."

He'll have the chance to talk about technological singularity, freedom of information and intercultural communication.

As always, if you want to propose a question, simply fill in the form above!

Maria Petrescu

domenica 14 agosto 2011

Intervistato.com | Fabio Chiusi @fabiochiusi



Con Fabio Chiusi, autore de Il Nichilista, abbiamo parlato di attualità e soprattutto dell'utilizzo dei social media nel giornalismo, partendo dai London Riots e arrivando all'analisi della situazione politica italiana.


Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabio Chiusi, giornalista e blogger, autore de Il Nichilista e collaboratore di diverse testate, fra cui il settimanale L'Espresso e il quotidiano online Lettera 43.

Innanzitutto Fabio ci ha spiegato la genesi del suo blog e le motivazioni che l'hanno spinto a cominciare a scrivere ed intraprendere la carriera di giornalista.
Dato che ha conseguito il master all'LSE, non abbiamo potuto non chiedere qualche spiegazione riguardo al modo in cui è vista l'Italia dall'estero, un quadro principalmente improntato sulla mancanza di credibilità del nostro Paese già prima dello scoppio degli scandali sessuali del Presidente del Consiglio. [video]

Uno dei temi che abbiamo trattato da più punti di vista è stato quello dei social media, che per Fabio, come ormai per molti giornalisti, sono la fonte primaria di informazioni, stimoli, notizie, e questo nonostante vi si trovino a volte anche notizie più o meno sbagliate, come nel caso dell'emendamento D'Alia. I recenti eventi che hanno sconvolto l'Inghilterra hanno inoltre portato a un'ulteriore demonizzazione dei social, specialmente Twitter, come testimonia l'intenzione di Cameron di bloccare i social media in quanto mezzo utilizzato dai rivoltosi anche per organizzarsi.
Anthony Giddens, in un'intervista per Repubblica, sosteneva che i social sono fuori dal controllo della polizia, non sottoposti a censura: dato chiaramente non vero, considerate anche le rivelazioni dell'Espresso sugli accordi sottobanco tra Facebook e il Ministero degli Interni italiano, secondo i quali la Polizia Postale avrebbe il diritto di entrare arbitrariamente nei profili degli oltre 15 milioni italiani iscritti a Facebook, senza un mandato della magistratura e senza avvertire l'utente. [video]

Fabio ci ha dato anche la sua visione riguardo alla situazione politica italiana, caratterizzata, a suo avviso, da una crisi di fiducia in cui il primo passo verso una soluzione sarebbero le dimissioni del governo: un esecutivo che non mantiene le promesse e che sembra fuori dalla realtà, estremamente lontano dalle reali necessità degli Italiani.
Si tratta di un problema di credibilità che secondo l'economista Alesina si estende a tutta la classe dirigente internazionale.
Quelle stesse istituzioni che in teoria dovrebbero essere al servizio del cittadino, in realtà generano non risposte, alzando una barriera tra governanti e cittadini che persino i giornalisti fanno fatica a superare. [video]

Abbiamo chiesto a Fabio anche la sua opinione riguardo ai disordini accaduti negli ultimi giorni in Inghilterra, ma data la complessità della situazione socio-economica del paese, è difficile comprendere a fondo le motivazioni e le ragioni di queste proteste.
A suo avviso c'è poco di politico nelle rivolte, che sembrerebbero piuttosto scatenate da una rabbia cieca e incontrollata di una generazione disperata, con il pretesto dell'uccisione di Mark Duggan. Difficile dire, comunque, che si tratti del fallimento della società multietnica come sostiene Fiamma Nirenstein: bisognerebbe conoscere i fatti per averli vissuti personalmente se si volesse avere un'idea chiara in merito. [video]

E' importante la mentalità con cui si scende in piazza, è importante non lasciarsi travolgere dalla mob mentality ed avere consapevolezza del significato che la protesta ha.
Nel caso dei referendum, ad esempio, c'è stata quasi una propaganda sui social media per portare i cittadini a votare i 4 sì: la rete ha avuto, dunque, un'influenza (per quanto difficile da quantificare) nel determinare l'esito delle votazioni, contrariamente a quanto affermato da Mantellini nel suo post Riduci a icona. [video]

Abbiamo inoltre parlato di Wikileaks, e delle conseguenze che la pubblicazione dei documenti ha avuto in Italia rispetto ad altre parti del mondo: sfortunatamente in Italia ci si è interessati del fenomeno soltanto quando ha riguardato l'Italia e in particolare il Presidente del Consiglio, mentre notizie ben più rilevanti non sono riuscite a fare breccia; manca soprattutto la consapevolezza della gravità di una situazione in cui le vite e i destini di due persone - Bradley Manning e Julian Assange - sono in gioco. [video]

Infine Fabio ci ha parlato di Anonymous e dell'idea di aprire un social network in cui sia possibile operare in maniera del tutto anonima al fine di scongiurare il rischio di espulsioni o censure, ma per ora sembra che si tratti di un progetto in fase embrionale. [video]

Non ho potuto non chiedere quale fosse la "dieta mediatica" di Fabio, che legge ogni giorno i quotidiani principali, La Stampa, Il Corriere, Libero, Il Giornale, The Atlantic, Foreign Policy, Piovono Rane, Luca Sofri, Hacker News, Non Leggere questo Blog e Il Post.

Invito tutti, dunque, a guardare quest'intervista straordinariamente ricca.

Buona visione!

Maria Petrescu



Intervistato.com | Fabio Chiusi

A few days ago we had the pleasure of interviewing Fabio Chiusi, journalist, blogger, author of Il Nichilista and colaborator with several newspapers such as L'Espresso and Lettera 43.

First of all Fabio has explained the genesis of his blog and the motivations that have led him to start writing and considering a carreer in journalism.
Since he got his master at LSE, we couldn't not ask him a few explanations about the way Italy is seen from abroad, a picture characterised by the lack of credibility of our country a long time before the Prime Minister's sexual scandals. [video]

One of the topics we have talked about from several points of view was social media, which for Fabio - as for many other journalists - are the main source of information, stimuli, news, even though you can also find incorrect news, as in the case of the D'Alia emendment. The recent events that have shocked England have led to further demonize social media, especially Twitter: Cameron's intention of blocking social media because they are the mean rioters use to organize is a clear indication.
Anthony Giddens, in an interview for Repubblica, said that social media are uncensored and out of police's control: fact which is obviously not true, considering L'Espresso's article about the secret agreements between Facebook and the Ministry of Interior, which allow the Police to arbitrarily access over 15 milion Italian Facebook users without a warrant and without warning the user. [video]

Fabio has also given us his opinion about the current political situation in Italy, which he believes is characterized by a crisis of trust, and in which the first step towards a solution would be the immediate resignation of a Government that doesn't keep its promises and doesn't seem to understand and care about the real needs of Italian people.
It's a problem in credibility that economist Alesina believes is extended to the whole international ruling class.
So, the institutions that should be at the service of the citizen don't actually generate answers, but they avoid answers thus creating a barrier between governants and citizens that even journalists have a hard time bringing down. [video]

We've asked Fabio his opinion about the unrest in England during the last few days, but given the complexity of the country's socio-economic situation it is difficult to understand fully the motivations and the reasons of the rioting.
In his opinion the riots have no political intent, they rather seem caused by a blind, uncontrolled rage of a desperate generation, with the excuse of Duggan's death. So it's very difficult to tell if this is truly the failure of the multietnical society, as Fiamma Nirenstein wrote in her article for Il Giornale: one should know the facts by experience if he wants to have a clear opinion about this. [video]

The mentality with which one goes to protest is very important, it is important not to get carried away by the mob mentality and always be aware of the meaning of the protest.
In the case of the referendum, for example, there has almost been propaganda on social media to bring citizens to vote the 4 Yes: the web has had an influence, even though very difficult to calculate, in determining the results of the vote, which is in absolute contrast with what Mantellini wrote in his post Riduci a icona[video]

We have talked about Wikileaks, about the consequences that publishing the documents had in Italy opposed to other parts of the world: unfortunately in Italy people and journalists got interested in the phenomenon when it regarded Italy and Silvio Berlusconi, while other more important news never made it to the front page; most of all there is a lack of awareness about the seriousness of a situation in which the lives and destinies of two people - Bradley Manning and Julian Assange - are on the line. [video]

Last but not least, Fabio talked about Anonymous and the idea of opening a social network in which to operate in a completely anonymous way: the aim is to avoid the risk of expulsions of censorship, but for now it still seems to be at the beginning. [video]

I also asked Fabio what he reads, and it turned out he has a daily dose of each of these: La StampaIl Corriere, LiberoIl GiornaleThe AtlanticForeign PolicyPiovono RaneLuca SofriHacker News, Non Leggere questo Blog and Il Post.

I invite you all to watch this incredibly rich interview!

Enjoy!

Maria Petrescu

mercoledì 10 agosto 2011

Prossimamente: Fabio Chiusi @fabiochiusi



Fra pochi giorni intervisteremo Fabio Chiusi, giornalista e blogger italiano conosciuto per essere l'autore del blog Il Nichilista.

Con un master in filosofia della scienza della London School of Economics e una approfondita conoscenza della situazione politica ed economica del nostro paese, Fabio è uno dei giornalisti più promettenti nel panorama giornalistico italiano.

E' l'autore di Ti odio su Facebook, che egli stesso descrive come l'analisi di "una concezione banalizzante e allarmistica dell’odio politico che si salda alla scarsa dimestichezza – quando non alla pura e semplice incompetenza – di parte del giornalismo italiano per quanto riguarda le dinamiche della Rete", e di Nessun segreto – Guida minima a WikiLeaks, l’organizzazione che ha cambiato per sempre il rapporto tra internet, informazione e potere.
"Il volume è diviso in tre parti. Nella prima c’è una storia essenziale delle vicende riguardanti Julian Assange e WikiLeaks. Nella seconda viene offerto qualche spunto per comprendere la filosofia dell’organizzazione e il dibattito scaturito intorno al suo significato a livello globale. Nella terza alcuni temi sono approfonditi in due lunghi colloqui con Micah Sifry e Gabriella Coleman."

Oltre a tenere il blog Il Nichilista, uno dei più importanti blog di attualità italiani, è redattore del quotidiano online Lettera43 e collabora con il settimanale L’Espresso.

Avremo occasione di parlare dei temi sentiti come più critici, specialmente in Italia: dall'impatto di Wikileaks sul giornalismo italiano alle credenze comuni sui social network, all'attualità e ai recenti eventi che stanno cambiando il mondo.

Naturalmente, se volete proporre una domanda da fargli, compilate semplicemente il form qui sotto!

Maria Petrescu





Coming up soon: Fabio Chiusi

In a few days we are going to interview Fabio Chiusi, Italian journalist and blogger best known as the author of Il Nichilista.

With a Master's degree in Philosophy of Science from LSE and a profound knowledge of of the political and economical situation in Italy, Fabio is one of the most promising journalists in the Italian journalistic scenario.

He is the author of I hate you on Facebook, that he describes as an analysis of "a trivializing and allarmistic concept of political hate that goes along with the scarce familiarity - whenever it's not plain and simple incompentence - of part of the Italian journalism when it comes to Web dynamics", and of No secrets - Minimal guide to Wikileaks, the organization that has changed the relationship between Internet, information and power, forever.
"The book is divided in three parts. In the first one there is an essential story of the events regarding Julian Assange and Wikileaks. In the second there are several cues to understanding the philosophy of the organization and the debate around its meaning at a global level. In the third some of the topics are treated in a more detailed manner in two long conversations with Micah Sifry and Gabriella Coleman."

In addition to writing on the blog Il Nichilista, one of the most important actuality blogs in Italy, he is editor of the online newspaper Lettera43 and he collaborates with L'Espresso.

We'll have the chance to talk about the topics that are percevied as the most critical, especially in Italy: from the impact of Wikileaks on Italian journalism to common beliefs about social networks, to actuality and the recents events that are changing the world.

Of course, if you want to propose a question, simply fill in the form above!

Maria Petrescu

lunedì 1 agosto 2011

Intervistato.com | Alberto D´Ottavi @dottavi



Durante quest'intervista con Alberto D'Ottavi abbiamo parlato di social commerce, di e-commerce e naturalmente anche della sua startup, Blomming, uno strumento di social commerce pensato per facilitare ai piccoli professionisti e artigiani la vendita online dei propri prodotti.

Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Alberto D'Ottavi, giornalista e blogger di tecnologia, nonché co-fondatore della start-up Blomming.

Innanzitutto abbiamo parlato del quadro italiano ed europeo per quel che riguarda la presenza delle aziende sui social media, la cui integrazione nei processi organizzativi dell'azienda, se la si guarda dal versante della gestione dei processi e delle competenze interne, può diventare davvero uno strumento utile e straordinariamente versatile. [video]

Non potevamo non parlare di social commerce, di cui Alberto ci ha fornito la definizione classica: si tratta della fusione di e-commerce e social media, ovvero vendere sui social media e portare la conversazione là dove le persone comprano.
Secondo Alberto si possono distinguere tre grandi filoni: quello del social shopping (l'intercettazione delle conversazioni che si sviluppano in rete attorno ai prodotti), il group buying di Groupon, e infine l'f-commerce, che si articola a sua volta in diverse soluzioni. [video]

Abbiamo avuto modo di parlare in maniera più dettagliata di Blomming, la start-up italiana che permette a tutti di vendere i propri prodotti, abbassando la soglia d'ingresso al mondo dell'e-commerce, fino a poco tempo fa prerogativa di medie e grandi aziende, che avevano sia le capacità tecniche sia le risorse per agganciare il proprio sito e-commerce a Facebook.

Blomming è dunque un sistema che funziona come centro stella da cui gestire tutte le proprie presenze in rete, sul blog, sul proprio sito e naturalmente su Facebook, e che permette inoltre di seguire le conversazioni che si sviluppano sui social media intorno ai propri prodotti, dunque un tool pensato appositamente per presidiare i social media.
I numeri ottenuti in questi primi mesi di vita sono decisamente importanti: il numero di venditori attivi su Blomming è cresciuto del 1000%, nel giro di tre mesi sono stati attivati più di 700 store su Facebook, e il catalogo conta più di 15.000 prodotti. [video]

Alberto ci ha delineato inoltre un quadro molto preciso di quello che è il social commerce in Italia, e quali sono i possibili scenari per lo sviluppo futuro di queste strategie, ipotizzando ad esempio una integrazione tra le informazioni disponibili su Google e quelle disponibili sui social media. [video]

L'innovazione, le soluzioni adottate per rendere sicuri i pagamenti, la transizione da media lineari a media non lineari, pubblicità push, prodotti "liquidi", servizi basati sulla geolocalizzazione: questi e altri argomenti sono stati trattati durante quest'intervista ricchissima di informazioni.

Buona visione!

Maria Petrescu

Photo credit: Marco Massarotto



Intervistato.com | Alberto D'Ottavi

A few days ago we had the pleasure of interviewing Alberto D'Ottavi, technology blogger and journalist and co-founder of the Italian start-up Blomming.


First of all we've talked about the Italian and European situation regarding the presence of companies on social media. The integration of social in the company's organization processes, if we look at it from the point of view of internal processes and abilities management, could become an extremely versatile and useful tool. [video]

We couldn't not talk about social commerce, and Alberto has given me the classic definition: the fusion of e-commerce and social media, selling on social media and bringing the conversation where people buy.
We can distinguish three big parts in social commerce: social shopping, that brings together the conversations that develop around products, Groupon's group buying and f-commerce, which can be divided into several solutions. [video]

We have talked about Blomming, the Italian start-up that allows everyone to sell their products online, and therefore lowers the entry threshold to the world of e-commerce, which was dominated by medium and big companies, that had the technical and financial means to put their e-commerce activity on Facebook.

Blomming works as a star center, used to manage online presence and reputation, on the blog, on the website and of course on Facebook, and that allows anyone to manage the conversations that develop on social media around the products, so it truly is a tool that is designed to manage every aspect which is linked to social media.
The numbers Blomming has achieved in these first months of activity are definitely interesting: the number of active sellers on Blomming has grown by 1000%, in three months time more than 700 stores have been activated on Facebook and the online catalogue counts more than 15.000 products. [video]

Alberto has described a very precise picture of what social commerce is in Italy, and has also talked about some possible scenarios for the future development of these strategies, for example the hypothesis of merging the information available via Google search and the information available on social media. [video]

Innovation, safe payment solutions, the transition from linear media to non linear media, push advertising, "liquid" products, location based services: these and other topics have been discussed during this extremely information rich interview.

Enjoy!

Maria Petrescu 

Photo credit: Marco Massarotto

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