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giovedì 29 novembre 2012
I giovani al timone di domani
Ormai ci siamo. Sono le ultime ore di questa combattutissima campagna elettorale, per decidere il candidato premier di centrosinistra, che è riuscita nell'impresa di riavvicinare soprattutto i giovani alla politica. Ma la strada è ancora lunga.
Di questa bellissima e aggressiva battaglia un dato è evidente; la partecipazione giovanile. Lo si è visto dalle immagini, lo si è letto su blog e status, lo si è capito scendendo in strada, lo si è visto ai seggi tra votanti, volontari e militanti.
Al di là di tutto, questo mi sento di sottolinearlo, mi è parso il dato più confortante. Il futuro. E indipendentemente da chi sarà il vincitore è da qui che si dovrà ripartire, dopo che per anni si è parlato dell'allontanamento di giovani e giovanissimi dalla politica.
Ma la politica non si esalti. Perché non è tanto lei ad essersi riavvicinata ai giovani. Sono piuttosto loro che hanno ricominciato ad appropriarsi della politica e degli strumenti che questa offre. E tra quegli strumenti, oltre il fare attivamente politica, c'è il voto. E i voti si possono spostare. Sta quindi alla classe dirigente cogliere la palla al balzo.
L' altra buona notizia è che anche nel centro destra, i nostri migliori nemici (e non lo dico in tono negativo o dispregiativo, anzi citando una pellicola di Herzog) stanno cominciando a rivendicare più spazio, il diritto di scegliere e decidere. E' successo nei giorni scorsi a Modena e Bologna dove alcuni esponenti della Giovane Italia (che fa riferimento al PDL) hanno rivendicato il diritto a non farsi scippare delle primarie.
Ma non ci sono solo i giovani del PDL, che chiedono primarie e diritto di scelta, e non sono solamente quelli del centrosinistra attivi dietro i vari candidati o corsi alle urne per scegliere il futuro candidato premier. Una buona fetta nel nostro paese è rappresentata ormai dai figli di immigrati. La cosiddetta seconda generazione. Quelli nati nel nostro paese. Poi ci sono quelli che qui abitano dai primi anni della loro vita (e di questo parleremo prossimamente su intervistato.com). Tutti comunque Italiani come noi, a volte più italiani di noi, che tra le proprie richieste (richieste che poi arrivano anche da buona parte della società civile) pongono il diritto alla cittadinanza. Di fatto quindi la possibilità di partecipare attivamente alla vita democratica del paese. Il diritto dunque anche di poter scegliere e non solo subire dalla mano calata dall'alto.
Molti sono amici, compagni, fidanzati e fidanzate dei primi e dei secondi. Ecco, questo, io credo, sarà un buon punto comune di ripartenza per la politica di domani. Nonostante le differenze di idee e il confronto scontro che poi ne conseguirà (sano in una democrazia) l'auspicio è che la storia recente abbia insegnato la lungimiranza e cancellato l'abietta usanza del breve termine per interesse e che finalmente la classe politica prossima, e ancor più quella che sta crescendo cominci ad ascoltare e riconoscere le richieste e i diritti dei giovani, qualunque sia il colore della loro pelle o l'origine delle loro famiglie.
In ultimo guardare a destra da sinistra e viceversa. Senza timori. Bisogna ritrovare la capacità di combattere e scontrarci sulle idee, di accettarle quando buone anche se della controparte. Allora ci sarà futuro. Altrimenti risulterà tutto nuovamente inutile, e quel gridolino di gioia che oggi inneggia alla ritrovata partecipazione alla vita politica e al confronto risulterà per l'ennesima volta troppo prematuro.
Ora non rimane che aspettare la fine del periodo di primarie di centro sinistra e PDL e vedere cosa uscirà e che direzione verrà presa. La strada in teoria appare buona anche se ancora troppo lunga, ma i prossimi mesi ci diranno se ci sarà possibilità di accorciarla.
Matteo Castellani Tarabini | @contepaz83
The young people leading tomorrow's politics
We're almost there. It's the last days of this elections campaign, to decide the candidate for the center-left coalition, which has managed in the difficult task to bring young people closer to politics. But the path is still very long.
Of this beautiful and aggressive battle one thing is obvious: the youth participation. We've seen it in the photographs, we've read it in blogs and statuses, we've understood it on the streets, we've seen it during the voting, volunteering or true sustainers.
Beyond everything, and this I must say, it seems to me like the most comforting thing. The future. And independently of who the winner will be, this is where we need to start from, since for years we've talked about young people getting more and more away from politics.
But politics shouldn't get too excited. Because it's not getting closer TO young people. It's young people that have started to take it back and the tools that it offers, too. And among those tools, among doing politics actively, there's the vote. And votes can change. So the leading class should take the opportunity right away.
The other good news is that the center-right, our best enemies (and it's not negative, it's just quoting Herzog's movie) are starting to get more and more space back, the right to choose and decide. it happened during the last few days in Modena and Bologna where some exponents of the Young Italy (referring to PDL) have revenged the right to not be robbed of the primary elections.
But there aren't just the young people of PDL, who ask for primaries and right to choose, and there aren't just those of center-left active behind the various candidates or running to vote to choose the next premier candidate. A good part of our country is represented now by the children of immigrants. The so called second generation. The ones born in our country. Then there are those who live here since they were children (and we'll talk about it soon on Intervistato.com). They all are Italians just like us, sometimes even more Italian than we are, who among their requests (that come from good part of society anyway) is the right to citizenship. So the possibility to actively participate to the democratic life of the country. The right to choose and not simply suffer others' decisions.
Many are friends, lovers, boyfriends and girlfriends of the first and the latter. Well, this, I believe, will be a good point in common to restart with tomorrow's politiics. In spite of the differences of ideas and the match that will ensue (healthy in a democracy) we hope that recent story taught to be foreseeing and has cancelled the bad habit of short term for interest, and that the political class, the one of the future, and the one that is growing up right now, starts to listen and recognize the requests and rights of young people, regardless of their skin color and the origin of their family.
Lastly, look to the right and the left. Without fears. We must regain the capacity of fighting about ideas, accepting them when they're good, even if they come from the other side. Then we'll have a future. Otherwise it will all be useless, and that joy we now feel will be again premature.
Now we just need to wait for the end of the primaries of center-left and PDL and see what will come out of it, and what direction we'll take. The path seems good, but long, and the next months will tell if we'll have to chance to make it shorter.
Matteo Castellani Tarabini | @contepaz83
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