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giovedì 14 marzo 2013

#Cultura, la chiave per non essere più schiavi



Inizio la mia collaborazione con Intervistato.com in una situazione tremenda per il nostro Paese.

Dopo l'impasse politico, la crisi economica-sociale-culturale, l'ultimo colpo al cerchio ed alla botte (sull'occupazione eversiva del Tribunale di Milano da parte dei parlamentari PDL) di un Presidente della Repubblica oramai con la testa rivolta alla pensione, il termine che più mi pare appropriato per la situazione attuale di questo Paese è "stanchezza". Si ha la netta sensazione che questo Paese sembri narcotizzato, svuotato, svilito, senza alcuna speranza verso il futuro. A tal proposito, mi vengono in mente - come una lanterna che s'accende d'improvviso in un vicolo buio - le parole di una grande figura del '900. Una creatura magica, come mi piace definirlo: il poeta Federico Garcìa Lorca. Ve le propongo:

"Capita, a volte, che un popolo si addormenti come l’acqua di uno stagno in un giorno senza vento. In quei casi la superficie dell’acqua non è turbata da un benché minimo movimento. Le rane dormono sul fondo e gli uccelli riposano immobili sui rami all’intorno.

Ma, d’un tratto, lanciate una pietra. Vedrete un’esplosione di cerchi concentrici, di onde circolari che si allargano, sovrapponendosi le une alle altre, fino a frangersi contro le rive dello stagno. Vedrete l’acqua in subbuglio totale, un fuggire di rane in tutte le direzioni, un’inquietudine lungo tutte le rive. Persino gli uccelli che dormivano sui rami ombreggiati, spiccano il volo a stormi verso l’azzurro.

A volte un popolo dorme come l’acqua di uno stagno in un giorno senza vento, e allora un libro o alcuni libri possono scuoterlo e renderlo inquieto, possono mostrargli nuovi orizzonti di emancipazione e di solidarietà".

Ecco, i libri. La cultura. Quella luce che s'accende sulle tenebre della mestizia spirituale, quella medicina che libera dal torpore mentale, quella chiave che libera dalle catene dell'ignoranza. Eccola, la cura ai nostri mali! Ecco su cosa dovremmo puntare, principalmente, per far ripartire questo Paese! La cultura, l'istruzione dovrebbero essere i primi punti di un programma di ogni partito o movimento politico.

Perché questo Paese è un immenso scrigno di tesori naturali, artistici e culturali. Perché ogni euro investito in cultura ne produce 5-6-7 (e questo significa nuovi posti di lavoro, benessere ed una spinta forte alla ripresa economica). Ma soprattutto perché, se si vuole ripartire da zero, non si può non ripartire dallo stimolare la mente, la spiritualità culturale, in un Paese che, nonostante la ricchezza culturale, molto spesso ragiona e vota in base a istinti da basso ventre.

Ed allora, rivendichiamo pure condizioni lavorative ed economiche migliori. Ma, assieme a questo, rivendichiamo il diritto al sapere, alla conoscenza. Perché, innanzi alla crisi economica e culturale, non c'è miglior antidoto del piacere della scoperta. Che libera dalla stanchezza e suggerisce speranza."

Fabio Nacchio | @NorthernStar88


Culture, the key to freedom

I start my collaboration with Intervistato.com in a terrible situation for our country.

After the political empasse, the economical-social-cultural crisis, the last compromise (on the eversive occupation of the Milano Court by PDL MPs) of a President who is now thinking about his retirement, the most adequate term for the current situation of this country is "tiredness". One has the sensation that this country seems narcotized, emptied, humiliated, with no hopes for the future. On this regard, the words of a great figure of '900 come to my mind, like a light turning on all of the sudden in a dark alley. A magical creature, as I like to define him: the poet Federico Garcìa Lorca. Here they are:

"Sometimes a people falls asleep like the water of a pond on a windless day. In those cases the water surface isn't disturbed by the slightest movement. Frogs sleep on the bottom and birds rest motionless on the branches all around.

But all of the sudden, just throw a rock. You'll see an explosion of circles, of circular waves getting wider, overlapping until they break against the pond shores. You'll see the water in disorder, frogs running everywhere, an uneasiness along the shores. Even the birds sleeping on the shadowed branches take flight towards the sky.

Sometimes a people sleeps like the water of a pond on a windless day, and then a book or some books can shake it and make it uneasy, can show it new horizons of emancipation and solidarity."

There, book. Culture. That light turning on the darkness of spiritual sadness, that medicine that liberates from mental numbness, that key that frees from the chains of ignorance. There, the cure to our diseases! Here's what we should invest, mainly, in order to make this country start again! Culture and instruction should be the first points of the program of each party or political movement.

Because this country is a huge casket of natural, artistical and cultural treasures. because each euro invested in culture produces 5-6-7 euro (and that means more jobs, wellbeing and a strong push towards economical relaunch). But mainly because, if we want to start over, we can't avoid starting from stimulating the mind, the cultural spirituality in a country that, in spite of its cultural richness, way too often reasons and votes based on its gut.

So let's claim better work and economical conditions. But along with those, let's claim our right to know, our right to knowledge. Because in front of the economical and cultural crisis, there's no better medicine than the pleasure of discovery. Which liberates from tiredness and suggests hope.

Fabio Nacchio | @NorthernStar88

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