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— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
mercoledì 9 gennaio 2013
Michele #Misseri e le candidature al #Parlamento
L’importante è che se ne parli. Già, proprio vero, soprattutto in un paese come l’Italia, dove gli elettori hanno elargito consensi là dove le promesse, le candidature e gli approcci erano più estremi, aggressivi, ammiccanti. Negli ultimi vent’anni, l’adagio è stato questo, anche perché la politica si è fatta appendice dell’avanspettacolo, svuotata di contenuto e riempita di forme di retorica più irritanti che altro.
Luca Sofri su Twitter, proprio ieri, scriveva:
Per capire se sono idee peculiari o slogan vuoti e rituali, pensate al loro opposto: se è implausibile sono slogan vuoti e rituali.
Se fate questo esercizio, scoprirete che in effetti il risultato è per certi versi drammatico.
Assuefatti da questa struttura, in molti non si saranno stupiti, ieri, nel veder uscire sui giornali la notizia di una candidatura improbabile, quella di “zio” Michele Misseri, uno degli indagati per l’omicidio di Sarah Scazzi.
Un comunicato uscito a nome della Lista civica dei Pensionati italiani, e che sottolineava come uno dei personaggi più discussi degli ultimi anni sarebbe stato candidato nella circoscrizione XXI Puglia, accettando di buon grado la proposta.
Il comunicato continuava:
“La candidatura è possibile perché il regolamento del Ministero degli Interni impone, al fine della ammissione nelle liste, che tutti i candidati presentino un certificato di iscrizione nelle liste del Comune di appartenenze, un certificato di godimento dei diritti politici ed un certificato penale. Ebbene dal certificato penale del signor Michele Misseri rilasciato qualche giorno fa risulta ‘nulla’. Il noto procedimento penale che ha in corso risulta sui carichi pendenti della Procura ma tale documento non è richiesto per la candidatura e non rileva per la stessa”.
La notizia viene successivamente smentita dall’avvocato dell’uomo e dalla stessa Lista Civica, che prende le distanze dal comunicato (il quale, per inciso, non è stato pubblicato neanche sul sito Internet ufficiale). La domanda, quindi, resta: chi ha inviato il comunicato? E perché?
C’è chi parla di un tentativo di farsi pubblicità da uno dei partiti della coalizione di centrodestra (la Lista dei Pensionati appoggerà il PDL ndr): visto il motto “l’importante è che se ne parli”, non ci sarebbe niente da stupirsi, la Lista Civica è piccola e sicuramente non ha la cassa di risonanza dei partiti maggiori.
Eppure, la stesura del comunicato e i contenuti dello stesso prestano il fianco a una lettura più strutturata, magari involontaria ma senza dubbio interessante: quella che la notizia sia stata artificiosamente costruita per “formare” gli elettori.
Intendiamoci: i più non ci avranno fatto caso, probabilmente l’intento non era così nobile e il tutto si è ridotto a un semplice scherzo. Però, fantasticando che anche questo paese stia diventando maturo partendo dal basso e quindi dagli elettori stessi, immaginando che ci sia la voglia e la volontà di capire i principi kafkiani che si sono insinuati nella gestione della cosa pubblica, ecco: che la presunta candidatura di Misseri non fosse la vera notizia del comunicato?
Osservate: dopo l’incipit, il testo spiega non tanto i motivi per cui “Zio Michele” avrebbe accettato di correre alle elezioni (cosa plausibile da aspettarsi, visto che non si trova il legame fra la persona e la funzione) ma come e perché, nonostante il procedimento in atto, un personaggio come Misseri sia candidabile.
Uno dei problemi del Parlamento in questi anni è stato senza dubbio la presenza di personaggi “particolari”, con processi e condanne a carico, talvolta molto gravi. Per questo il governo tecnico di Mario Monti ha provato, coadiuvato dalla sua “strana maggioranza”, a promulgare un disegno di legge che prevedesse l’ineleggibilità per soggetti con pendenze di fronte alla legge. Condannati in via definitiva, ma non indagati.
Per questo è curioso ritrovare in un comunicato bufala la notizia che personaggi come Michele Misseri potrebbero candidarsi a norma di legge, senza che lo Stato stesso ponga un limite. Per certi versi, l’effetto di una secchiata d’acqua per chi si lascia ingannare dall’informazione che utilizza quello che potremmo chiamare il “Teorema della Moschea”. Lo conoscete? Funziona così: un giornale cittadino parla di una moschea da farsi nel centro della città, e il titolo di apertura è “Moschea: un cittadino su tre è contrario”. Il primo impatto che si ha è con la parola “contrario”, l’approccio è quindi da subito negativo; la domanda che però deve seguire è “Ok, ma gli altri due cosa pensano?”. Secondo criteri statistici, bilanciando i dati, il primo sarà a favore e il secondo sarà indifferente: quindi, secondo il titolo, la maggioranza non è a favore ma sicuramente non è contraria.
La notizia falsa della candidatura di Misseri è stato per certi versi un modo per dire ai cittadini che ancora c’è molto da fare per proteggere il Parlamento da figure discutibili che, magari sfruttando clientele e voti sicuri, potrebbero lo stesso arrivare nella “stanza dei bottoni”: e che questa trasformazione può accadere solo se è il corpo elettorale ad indignarsi per simili idee. Una piccola rivoluzione in questa Italia, un Paese che non potrà cambiare se non partendo dalla pressione che l’elettorato opererà sui suoi rappresentanti: quest’energia “migliorativa” non può che nascere dalla consapevolezza che ogni elettore deve avere, di fronte al potere.
Magari non era quello l’obiettivo della bufala, ok: ma sarebbe bello credere che, dopo tanti anni, l’adagio “l’importante è che se ne parli” stia finalmente per andare in pensione, per lasciare il posto a un più salubre “l’importante è fare le cose per bene”.
Francesco Gavatorta | @fRa_gAv
Michele Misseri and the fake candidacy
The important thing is that people talk about it. Indeed, it is true, especially in a country like Italy, where voters have given consensus where promises, candidacies and approaches were most extreme, aggressive, challenging. During the last twenty years, this has been the song, also because politics has become the appendix of showbiz, emptied of content and filled with rethorics that was mostly irritating and nothing more.
Luca Sofri wrote yesterday on Twitter:
In order to understand whether they're peculiar ideas or empty, ritual slogans, just think about their opposite: if they don't make any sense, then they're empty, ritual slogans.
If you do this exercise, you'll discover that the result is somewhat drammatic.
Used to this structure, many of you probably weren't even surprised when you read on the newspapers about an improbable candidacy, that of "uncle" Michele Misseri, one of the suspects investigated for the murder of Sarah Scazzi.
A press release published in name of the List of Italian Retired, underlined how one of the most discussed characters of the last few years would be candidated in the XXI district in Puglia, and accepted the proposal.
The press release continued:
"The candidacy is possible because the rules of the Ministry imposes, in order to be admitted in the lists, that all candidates present a certificate of subscription in the lists of the City they live in, a certificate of political rights and a criminal record. Well, in Mr. Michele Misseri's criminal record, which was released a few days ago, it said 'nothing'. The notorious investigation that is in course is among the pending charges but that document isn't requested for the candidacy and isn't relevant in order to achieve it."
The news was subsequently proven false by the man's lawyer and by the List itself, which took distance from the press release (which, to be fair, wasn't even published on the official Internet website). So the question remains: who sent the press release? And why?
Some talk about an attempt to get some publicity from one of the parties of the center-right coalition (The Retired List will sustain the PdL): since the motto is "the important thing is that they talk about it", there's no reason to be amazed, the List is small and surely it doesn't have the same resonance of the bigger parties.
And yet, the way the prss release was written and its contents would suggest something more structured, perhaps involuntary but still quite interesting: that the news was artificially "built" in order to "educate" voters.
Let's get it straight: the majority probably didn't notice, maybe the intention wasn't so noble and it was all a simple joke. But, if we fantasize that this country is actually growing more mature from the bottom and from voters themselves, immagining that there's the willingness to understand the Kafkian principles that have entered the management of the public administration, here: what if Misseri's candidacy wasn't actually the main point of the press release?
Observe: after the beginning, the text doesn't explain the reasons why Uncle Michele accepted to run for the elections (which is plausible, since you can't find the link between the person and the role), but how and why, in spite of the investigations in course, someone like Misseri could be a candidate.
One of the problems of Parliament this years has been without a doubt the presence of "particular" people, with trials and sentences on their shoulders, sometimes very serious. This is why the technical government of Mario Monti has tried, helped by its "strange majority", to pass a law that would make people who have been condemned ineligible. Condemned, not investigated.
This is why it is curious to find in a fake press release the news that someone like Michele Misseri could be candidated according to the law, without the State posing a true limitation. In some ways, the feeling of a bucket of cold water for those who let themselves fooled by the information that uses what we could call the Theorem of the Mosque. Do you know it? It goes like this: a city newspaper writes about a mosque that should be built in the center of the city, and the title is "Mosque: one citizen out of three is against it". The first impact that you have with the word "against", is that the approach is negative; the question you should be asking, however, is "Ok, but what do the other two think?". According to statistical criteria, balancing the data, the first will be in favor and the second will be indifferent: so, according to the title, the majority isn't in favor but it is certainly not against.
The fake news of Misseri's candidacy was somehow a way to tell citizens that there's still much to do to protect the Parliament from inadequate figures that, by exploiting clientele and sure votes, could arrive in the button room anyway: and that this transformation can only happen if the voters get angry for things like these. One small revolution in this Italy, a country that won't be able to change if not starting from the pressure that the voters will operate on its representatives: this energy can only sprout from the awareness that each voter must have in front of power.
Maybe that wasn't the goal of the hoax, ok: but it would be nice to beleive that, after all these years, the old motto "the important thing is that people talk about it", is ready to go in order to leave place to a healthier "the important thing is to do things right".
Francesco Gavatorta | @fRa_gAv
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