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domenica 3 febbraio 2013

#Elezioni2013: i candidati premier, in pillole



La campagna elettorale per queste elezioni 2013 ha fatto emergere sei potenziali leader che aspirano alla carica di Presidente del Consiglio, o comunque a far sì che il proprio partito o movimento ottenga la maggioranza alle urne.

Si tratta di sei figure estremamente eterogenee, con background politici, culturali e storici molto diversificati, tanto da rendere la scelta per gli indecisi straordinariamente complicata.

Vi proponiamo dunque di seguito i nostri tentativi monografici per ognuno dei candidati, nella speranza che possano essere utili per coloro che devono ancora definire la propria posizione, oppure che semplicemente vogliono approfondire le loro conoscenze sul proprio candidato.

Berlusconi, Silvio: detto "il Cavaliere", può essere definito politicamente un popolare (anche se forse, sarebbe più adeguato populista, visto il regime contenutistico); oltre ad essere noto imprenditore e tra gli uomini più ricchi d'Italia (ci sono ancora molti dubbi sulle modalità con cui ha costruito il suo cospicuo patrimonio famigliare e personale), è stato de facto il padre putativo della TV privata italiana, nonché noto costruttore edile (nonché palazzinaro del milanese, vedi Milano 2).

Amico storico di Craxi e del socialismo di suo stampo, e dei più discutibili leader internazionali degli ultimi decenni (da Putin a Gheddafi a Ben Ali), è stato al timone politico dell'Italia per vent'anni nel dopo Tangentopoli, prima con Forza Italia, poi con la Casa delle libertà, infine con il Popolo della Libertà. Con il suo partito persona ha avuto maggioranze probabilmente mai ottenute prima in questo Paese, che gli hanno permesso di proporre e far approvare numerose leggi definite "ad personam" attraverso le quali è uscito praticamente indenne da condanne effettive legate agli innumerevoli procedimenti giudiziari a suo carico. Può essere ritenuto storicamente uno dei maggiori responsabili del dissesto politico, economico, sociale e culturale di questo Paese, prima con la televisione, poi con la politica.

Conosciuto all'estero per le gaffe internazionali (dalla Merkel "culona", poi smentita, allo Schulz "kapo" direttamente in una seduta del Parlamento Europeo), il bunga bunga e per le vicende legate alla presunta "nipote di Mubarak", de facto mai realmente esistita in quanto tale. La sua democrazia televisiva può essere ritenuta la prima dittatura morbida basata sul controllo diretto ed indiretto del sistema dell'informazione e di parti considerevoli del sistema economico italiano.

La sua proposta per colmare il debito pubblico italiana si concretizza nella possibile introduzione di nuovi giochi di stato e tasse su alcool e tabacchi. Vuole abolire l'IMU sulla prima casa e restituire l'importo già versato dai cittadini che l'hanno pagata nel 2012 (rimane non chiaro il modo in cui riuscirà a finanziare questo provvedimento).

Bersani, Pierluigi: la sua militanza politica ha inizio da giovanissimo nell'allora Partito Comunista Italiano degli Anni 80. Figlio dell'ormai arcinoto benzinaio di Bettola, è un politico italiano e dal 2009 segretario del Partito Democratico. E' stato Presidente della Regione Emilia-Romagna, Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato nei primi governi di Prodi e D'Alema, Ministro dei Trasporti e della Navigazione nei secondi governi di D'Alema e Amato e Ministro dello Sviluppo Economico nel secondo governo Prodi.

È ora candidato premier per il centro-sinistra (Italia Bene Comune, ovvero la piattaforma elettorale e programmatica di PD + SEL), dopo aver vinto le primarie del 2012 contro Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci. Bersani si presenta alle elezioni politiche del 2013 con un programma molto dettagliato nelle intenzioni, ma probabilmente molto poco nel merito e nelle modalità di attuazione. Le dichiarazioni d'intenti contenute nei testi programmatici sono sicuramente interessanti, ma povere purtroppo di concretezza, questo sia se si prende in considerazione la Carta d'Intenti di "Italia Bene Comune", che il programma "Italia Giusta", proprio del Partito Democratico. La linea economica del PD per la riduzione del debito pubblico non è sicuramente uniforme, chiara e condivisa fra tutti gli esponenti del partito.

In generale si tratterebbe di un taglio ai costi della politica e alle istituzioni sia centrali che periferiche, dismissioni di immobili, asta per le frequenze televisive, liberalizzazioni (in continuità con il primo pacchetto Bersani), lotta all'evasione fiscale, imposta ordinaria su grandi valori immobiliari (patrimoniale progressiva, sempre di natura comunale in sostituzione/integrazione all'IMU), contributo di solidarietà dai capitali scudati. Non chiara la posizione sull'eventuale introduzione del reddito di cittadinanza ed effettiva riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro (soprattutto per l'onerosa copertura di bilancio per questi interventi, nonostante il loro possibile effetto positivo sui consumi).

Monti, Mario: oggi Senatore a vita su nomina presidenziale, è stato l'uomo in loden e professore di estrazione bocconiana chiamato da Napolitano alla conduzione del governo dei tecnici, che avrebbe dovuto sanare i conti del nostro Paese. Definito come "estraneo alla politica", in realtà ha rivestito incarichi di rilievo anche in passato in commissioni parlamentari, era stato avvicinato già della politica negli Anni 80 da De Mita e Amato sempre in tema di debito pubblico nel Comitato Spaventa.

E' stato international advisor per Goldman Sachs e Senior European Advisory Council di Moody's, solo per citarne alcune (come perfino advisor in Coca Cola Company). Sempre negli Anni 80 è stato membro del consiglio di amministrazione della Fiat Auto S.p.A. e della Banca Commerciale Italiana. Come commissario europeo nell'Europa di Prodi, ha inaugurato il procedimento contro la Microsoft (tuttora in corso) e ha bloccato nel 2001 la proposta di fusione tra General Electric e Honeywell, considerata contraria alle normative antitrust. Oggi è alleato con Casini e Fini, con l'imprimatur del Vaticano (e di Montezemolo) e candidato premier, quasi una riedizione dei democristiani in salsa pseudo liberale europeista. Durante il suo governo (non suffragato dalle urne) è comunque aumentato il debito pubblico ed è calata la produzione industriale. In compenso però, è sceso lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi.

E' conosciuto all'estero come amico dell'Europa e competente tecnico vicino al mondo delle finanza e delle banche. E' stato in tempi non sospetti sostenitore di Berlusconi e della sua prima discesa in campo. La sua ricetta per ridurre il debito si basa sul proseguimento delle misure di austerity, coadiuvate da una possibile riduzione delle tasse nel medio lungo periodo e sul controllo e la relativa riduzione di spesa spostando risorse verso la crescita. Ancora è poco chiara l'effettiva sostenibilità, fattibilità e merito di tali interventi.

Grillo, Beppe: comico genovese scoperto da Pippo Baudo negli Anno 80 e da allora noto personaggio televisivo italiano. Cavalcando l'idea della democrazia diretta e partecipativa dal basso attraverso la Rete, ha dato vita, assieme all'agenzia di marketing e comunicazione di Gianroberto Casaleggio (che ne è probabilmente il vero deus ex machina) un movimento di natura personalistica con dinamiche democratiche interne spesso discutibili (vedi le epurazioni senza appello da parte di Grillo di alcuni militanti del Movimento 5 Stelle). Il suo linguaggio è spesso violento e populista sull'onda dell'antipolitica, con contenuti frequentemente antipartitici e antisindacali.

I temi del movimento vanno dalle condivisibili battaglie a favore delle rinnovabili alle strampalate teorie complottiste sulle scie chimiche. Tanto per capirci. Va detto che il Movimento 5 Stelle è l'unica organizzazione politica di rilevanza nazionale a non prendere parte ad alcuna forma di finanziamento pubblico alla politica e che si sostiene con le sole forze economiche dei militanti e di Grillo/Casaleggio. Inoltre i suoi candidati non devono aver subito condanne in via definitiva, non possono essere stati eletti per più di due mandati e devono essere residenti nel comune per il quale sono candidati. Grillo tecnicamente non è il candidato premier del M5S (al momento non sono chiari i meccanismi interni al movimento che permetteranno di scegliere chi potrebbe essere realmente il candidato, visto anche che nei fatti il premier è scelto dal Presidente della Repubblica sulla base del voto popolare).

Anche il M5S prevede la riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi (non meglio precisati) e con l'introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l'accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari, oltre ad un dettagliato programma economico che include provvedimenti che spaziano dall'introduzione della class action all'abolizione della legge Biagi fino al divieto di incroci azionari tra sistema bancario e il sistema industriale.

Giannino, Oscar: è professore e giornalista, ha militato nel Partito Repubblicano ai tempi di La Malfa di cui è stato segretario nazionale della Federazione Giovanile Repubblicana negli Anni 80. E' stato in tempi non sospetti anche sostenitore di Berlusconi di cui oggi è però forte oppositore.

Indubbiamente liberale, punta alla riduzione del debito pubblico attraverso dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico italiano. Ha pubblicato online, attraverso "FARE per fermare il declino" un articolato programma volto appunto al taglio della spesa pubblica e al rientro del deficit tra debito e PIL. Tra le varie misure previste, ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni, ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali, sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti.

E' promotore di una legislazione organica sui conflitti d'interesse (probabilmente fra i pochi candidati a sostenerlo apertamente ed in campagna elettorale). E' spesso ricordato per il suo "particolare" vestiario.

Ingroia, Antonio: è un magistrato, giornalista e politico italiano, dal 22 dicembre 2012 è in aspettativa per motivi elettorali come candidato premier e leader della lista Rivoluzione civile. E' stato magistrato della Procura di Palermo dove, nelle vesti di pubblico ministero, ha portato avanti, tra gli altri, i noti processi a carico di Marcello Dell'Utri e recentemente quello sulla Trattativa Stato-Mafia. Ha fatto parte del pool di Falcone e Borsellino fino alle omonime stragi. Diviene pubblico ministero della Procura antimafia con Gian Carlo Caselli proprio nel 1992.

Ingroia ottiene una prima condanna per Dell'Utri nel 2004 a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, confermata in appello il 29 giugno 2010 con una riduzione di due anni; Dell'Utri è però assolto per le condotte successive al 1992, poiché i giudici hanno giudicato non provato il "patto di scambio" politico-mafioso con Cosa Nostra. Durante l'indagine preliminare fu indagato anche Silvio Berlusconi, ma poi la sua posizione fu archiviata. Il 24 luglio 2012, in merito all'indagine sulla Trattativa Stato-Mafia, ha chiesto il rinvio a giudizio di 12 indagati con l'accusa di "concorso esterno in associazione mafiosa" e "violenza o minaccia a corpo politico dello Stato": i politici Calogero Mannino e Marcello Dell'Utri, gli ufficiali Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno, i boss Giovanni Brusca, Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà, Bernardo Provenzano, il collaboratore Massimo Ciancimino (anche "calunnia") e l'ex ministro Nicola Mancino ("falsa testimonianza"). Per un brevissimo periodo ha diretto in Guatemala un'unità di investigazione per la lotta al narcotraffico, su incarico dell'ONU.

E' l'unico ad avere nel programma elettorale un chiaro riferimento alle politiche antimafia. Poco chiaro invece, nel concreto, il suo programma di politica economica.

Jacopo Paoletti | @jacopopaoletti


The elections candidates: a brief presentation

The elections campaign for the 2013 elections has collected six potential leaders who aspire to the charge of President of the Council of Ministers, or to make their party or movement get the majority at the voting booth.

They are six extremely heterogeneous figures, with political, cultural and social backgrounds that are very different from one another, so different that they make the choice for the undecided even more complicated.

So we propose here our attempts to a monography for each of the candidates, hoping that they might be useful to those who must still define their position, or that simply want to better their knowledge of their candidate.

Berlusconi, Silvio: also called the "Chevalier", he can be defined politically a popular (even though maybe it would be more adequate to call hima  populist, given the content he proposes); beyond being a renown entrepreneur, and among the richest people in Italy (there are still many doubts on the modalities he used to build his conspicuous family and personal patrimony), he's been the father of the private Italian TV, and renown builder (especially in the Milan area, see Milano 2).

Historical friend of Craxi and his socialism (and of several dubious leaders of the last decades, such as Gaddafi, Putin and Ben Ali), he has been at the political wheel of Italy in the twenty years after Tangentopoli, first with Forza Italia, then with the Casa delle Libertà, and finally with the People of Freedom. With his persona party he has obtained majorities never seen before in this country, which have allowed him to propose and approve numerous laws defined as "ad personam", through which he has emerged unscathed by effective verdicts against him in the countless trials against him. He can be defined as one of the main responsibles for the political, economical, social and cultural instability of the country, first with television, then with politics.

Known abroad for his international gaffes (from the "unfuckable lard-ass" Merkel to the Schulz "kapo", right during a session of the European Parliament), the bunga bunga and the issues related to the alleged "niece of Mubarak", never actually existed. His television democracy can be considered the first soft dictatorship based on the direct and indirect control of the information system and of considerable parts of the Italian economical system.

His proposal for the Italian public debt is based on the introduction of new State regulated gambling games and taxes on alcohol and tobacco. He wants to abolish the IMU on the first home, and give it back to the contributors who have paid it in 2012, although it is not clear how he intends to finance this move.

Bersani, Pierluigi: his political activism started when he was very young in the Italian Communist Party of the 80s. Son of the now famous Bettola gas station owner, he is an Italian politician and secretary of the Democratic Party since 2009. He has been President of the Emilia Romagna region, Minister of Industry, Commerce and Artizans during the first Prodi and D'Alema governments, Minister of Transportation and Navigation in the second D'Alema and Amato governments, and Minister of Economical Development during the second Prodi government. He is now premier candidate for the center left wing (Italia Bene Comune, the electoral and programmatical platform of PD and SEL), after winning the primaries of 2012 against Renzi, Vendola, Puppato and Tabacci. Bersani presents himself at the political elections of 2013 with a very detailed program as for intentions, but not very clear as to the merit and the modalities used to put them in practice.

The declarations of intentions contained in the programmatical texts are surely interesting, but very poor as for concreteness, both in the Intentions Bill of "Italia Bene Comune" and the "Italia giusta" program of the Democratic Party. The economical lined of the PD for the reduction of public debt isn't uniform, clear and shared by all members of the party.

Generally it would consist in a cut to the costs of politics and institutions, both central and peripheral, disposal of buildings, a bid for television frequences, liberalizations (in continuity with the first Bersani packet), fight against tax evasion, an ordinary tax on great building patrimonies (a progressive patrimonial tax, that would substitute and or integrate the current IMU tax), contribution of solidarity from the shielded capitals.

Not quite clear what position they have on the introduction of the the citizenship allowance and the effective lowering of the tax wedge on the cost of labor (especially for the expensive coverage of economical balance of these interventions, in spite of the possible positive effect on consumes.

Monti, Mario: today Senator to life on presidential nomination, he has been the loden man and university professor called by Napolitano to lead the technical government, which should have resolved the accounts of our country. Defined as "an outsider to politics", in reality he has had important charges in the past in parliamentary commissions, he had been brought near politics in the 80s by De Mita and Amato, about the topic of public debt in the Spaventa Committee.

He has been international advisor for Goldman Sachs and Senior European Advisory Council of Moody's, just to quote a few (he has even been an advisor for Coca Cola Company). In the 80s he has been member of the administration council of Fiat Auto S.p.A. and of the Italian Commercial Bank. As an European commissary in Prodi's Europe, he started the procedures against Microsoft (still in course) and has blocked in 2001 the fusion proposal between General Electric and Honeywell, considered to be contrary to antitrust norms. Today he's an ally of Fini and Casini, with the imprimatur of the Vatican (and of Montezemolo) and premier candidate, almost a riedition of the democristians in European pseudo liberal sauce. During his government (which wasn't confirmed by votations) the public debt has gone up anyway and the industrial production has decreased. In exchange, the spread between Italian BTPs and German Bunds has lowered.

Jacopo Paoletti | @jacopopaoletti

6 commenti :

Roberto Pinotti ha detto...

non ho capito cosa centri con il programma di ingroia il pezzo sui processi che ha portato avanti

alex ha detto...

solo un appunto, il movimento 5 stelle di grillo prenderà i finanziamenti al gruppo parlamentare che si costituirà: si parla di circa 60 000 euro A PARLAMENTARE, ALL'ANNO. Questi soldi li prendono, ed è stato fatto firmare a tutti i candidati un impegno a farli gestire a persone nominate da Grillo.

Jacopo Paoletti ha detto...

Posso chiederti un riferimento (perlomeno un link) dove è riportato ufficialmente quanto affermi? Riteniamo opportuno riportare sempre riscontri oggettivi.

Jacopo Paoletti ha detto...

Il tentativo era quello di sintetizzare in delle brevi monografie il profilo di ogni candidato. Nel caso di Ingroia sicuramente la sua carriera da magistrato è una componente rilevante della sua storia.

giaco ha detto...

Scusate, ma non è candidato alla presidenza del consiglio pure Magdi Cristiano Allam o sbaglio?

Sandy ha detto...

Si giaco c'è anche Magdi Cristiano Allam come candidato premier ma nessuno lo dice o scrive, sarà forse per dimenticanza, per ignoranza o cosa??

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