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— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 08 maggio 2013
mercoledì 27 febbraio 2013
#Regionali2013: una #Lombardia che preferisce nascondere lo sporco sotto il tappeto
La vittoria di Maroni in Lombardia è indice di una sostanziale immaturità di gran parte dell'elettorato lombardo, ancora così legato a logiche cascinali che rimandano al vecchio adagio "laviamo i panni sporchi in famiglia".
Di panni sporchi la Lombardia ne ha a quintali: ex consiglieri regionali eletti con voti della 'ndrangheta, il Formigonismo che ha incrostato gli ingranaggi di una Regione chiave nell'economia nazionale e la lobby ciellina che occupa indebitamente posizioni di potere da non meno di vent'anni minando la sana e naturale concorrenza, il tutto condito con quella strisciante e ignorante cultura che vorrebbe vedere il male tutto provenire da "fuori". Maroni è uno strumento di facciata del sistema cancerogeno proliferato intorno a Formigoni per mantenere il controllo in una regione che non può essere persa perché troppo "interessante".
Ma la cosa sconvolgente è un'altra. Non avevano niente di meglio di un neo segretario che ha fatto il finto "gesto" di ripulire, con scope immaginarie quanto la Padania, un partito distrutto dalla corruzione e dal malaffare come la Lega, eppure i lombardi l'hanno votato lo stesso. Dopo le tangenti, i voti di scambio, la parentopoli leghista, gli allegri listini elettorali, i lombardi l'hanno votato lo stesso. Per cosa, quel 75% di tasse da trattenere in Lombardia che è ancora più immaginario della Padania e delle scope di saggina con cui si sono ripuliti?
La sinistra sarà mancata, avrà fallito nella comunicazione e nell' essere "pop" come si dice sempre in questi casi, ma da cittadino lombardo posso anche dire che gran parte dell'elettorato lombardo (soprattutto delle province extra-Milano) ha bisogno di uscire dal guscio della paesanità e guardare con un po' più di fiducia fuori dal solco del proprio aratro, perché soprattutto in vista di Expo2015 la Lombardia ha bisogno come l'aria di apertura. La Lega che prende in mano certe deleghe è la stessa del Boni che querelava il consigliere Cavalli quando questi diceva che in consiglio erano presenti elementi eletti con voto di scambio mafioso, querele poi cadute nell'ovvio nulla, di fronte alle indagini e gli arresti. È la Lega che ha spalleggiato Formigoni fino all'ultimo. Eppure i pavidi Lombardi l'hanno votata.
In Lombardia servirebbe una forza capace di riconoscere che oramai la capitale della 'ndrangheta è lì, e agire di conseguenza, mentre il centrodestra Lombardo non è in grado di farlo, così portato nel convincere il mondo che esista un'eccellenza laddove non esiste, che il marciume provenga da fuori quando invece germina dall'interno.
Una Lombardia che ha perso un treno importante, per salire su un carro sgangherato guidato dagli stessi incapaci che l'hanno fatta deragliare.
Francesco Lanza | @bedrosian
The Lombardy which prefers to hide the dust under the carpet
Maroni's victory in Lombardy is an index of a substantial immaturity of a large part of the Lombardy election base, still very tied to old logics that recall the old saying "we need to wash the dirty laundry inside the family".
Dirty laundry Lombardy has quite a lot of: former regional counselors elected with votes from the mafia, the Formigonism which has crusted the mechanisms of a key region in the national economy and the CL lobby which has wrongly occupied power positions for more than twenty years, undermining the healthy and natural competition, all of which was enriched with that slimy ignorant culture that wants all the evil come from "outside". Maroni is a facade tool of a carcinogen system around Formigoni to maintain control in a region which cannot be lost because too "interesting".
But the baffling thing is another one. They had nothing better than a neo secretary who did the false "gesture" of cleaning, with brooms as immaginary as Padania, a party destroyed by corruption and underworld such as Lega, and yet the Lombardy citizens voted him anyway. After the corruption, the exchange votes, the Lega relatives scandal, the happy elections lists, the Lombardy citizens voted him anyway. For what, that 75% of taxes to withhold in Lombardy, which is even more immaginary than Padania and the sorghum brooms they used to clean themselves?
The left wing was missing, it failed in the communication and in being "pop" as we always say in these cases, but as a Lombardy citizen I can say that great part of the Lombardy elections base (especially in the provinces outside Milan) needs to get out of the shell of countryside-ness and look with a bit more faith outside the path of their own plow, because especially in view of the Expo2015 Lombardy needs openness as it needs air. The Lega that takes in hand certain committments is the same of Boni who sued counselor Cavalli when the latter said the in the council there were elements elected with a mafia exchange vote, charges which were dropped in the obvious nothing, in front of the inquiries and subsequent arrests. It's the Northern League which has supported Formigoni till the last moment. And yet the fearful Lombardy citizens voted for it.
In Lombardy we would need a force capable of recognizing that the capital of 'ndrangheta is there, and act consequently, while the Lombardy center right wing isn't capable of doing so, being so busy convincing the world that they have excellence where in fact there isn't any, that the rotten bits all come from outside while they actually fester from the inside.
A Lombardy which has lost an important train, in order to get on a rickety carriage guided by the same incapable people who made it derail in the first place.
Francesco Lanza | @bedrosian
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