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venerdì 1 febbraio 2013

10minuticon Gianluca Sgueo @gianlucasgueo



Gianluca Sgueo, coordinatore rapporti con il cittadino, sito web e flussi informativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci ha concesso una breve intervista qualche giorno fa.


In primo luogo abbiamo chiesto a Gianluca quali siano le novità più rilevanti in questa campagna di comunicazione per le elezioni 2013. Innanzitutto c'è un cambio radicale nella cifra del linguaggio: siamo stati abituati a vedere un rpesidente molto posato nel modo di esporre le idee, molto "tecnico". Ora invece, nel pieno della campagna elettorale, il linguaggio è quello della politica. Sebbene possa essere spiazzante per alcuni, in realtà è il linguaggio richiesto dalla campagna stessa: è necessario essere diretti e contestare nel merito le osservazioni degli avversari.

Un'altra grande novità è l'utilizzo dei social media, oramai divenuti di uso comune tra i politici. Abbiamo chiesto dunque quali siano gli obiettivi e quali gli interlocutori a cui si vogliono rivolgere: Gianluca sostiene che l'interlocutore è differente a seconda del social. Su Twitter il pubblico è tendezialmente giovane ma non giovanissimo, molto preparato e critico, e qui lo scopo è diffondere informazioni parallelamente a canali più tradizionali e costruire un dialogo più snello.

Su Facebook i protagonisti sono i più giovani, quindi l'obiettivo è quello di creare un dialogo più informale rispetto a quello che si realizza su Twitter. Infine su YouTube vengono caricati i video: l'audience è eterogenea, e lo strumento sfrutta una tipologia molto popolare di contenuto.

Per quanto concerne l'evento MontiLive, si è trattato di un'iniziativa molto seguita e anche molto criticata. L'opinione si è divisa tra favorevoli e critici, per una moltitudine di ragioni. Innanzitutto bisogna tener conto del fatto che si tratta di una persona di oltre 70 anni, che non ha mai utilizzato quegli strumenti. Rispondeva personalmente, sebbene avesse assistenza, ma lo faceva in autonomia: per questo motivo anche quelle che sono parse delle ingenuità in realtà sarebbero addirittura comprensibili ed un'espressione di poca pratica nell'utilizzo dello strumento.

Si potrebbe senza dubbio migliorare, rendendolo un appuntamento non sporadico ma frequente, e sicuramente si possono dare delle risposte più puntuali. Una delle critiche è stata la scarsità di risposte rispetto al numero di domande arrivate: in questo senso, tuttavia, Gianluca afferma che i temi trattati sono stati praticamente tutti affrontati nelle risposte date, anche se non sono state date risposte puntuali ad ogni singola domanda.

Un'altra critica piuttosto importante riguarda il fatto che probabilmente Twitter non era lo strumento più adatto per dare le risposte, in quanto per argomentare in maniera sensata il proprio pensiero 140 caratteri sono decisamente insufficienti. Secondo Gianluca in effetti sarebbe preferibile argomentare, come già avviene su SceltaCivica, dove chiunque ha la possibilità di presentare delle proposte ed iniziare un dibattito vero e proprio. Tuttavia, non esclude che possa prevalere la spontaneità, nel caso questo esperimento venga ripetuto su Twitter.

Abbiamo chiesto a Gianluca se a suo avviso l'utilizzo virtuoso o meno dei social media possa effettivamente avere delle conseguenze alle urne: la risposta è stata "no": i social media non sono lo specchio della società italiana, e non crede che investire completamente sui social possa determinare l'esito delle elezioni, ma che si tratti solo di uno strumento di supporto.

Maria Petrescu | @sednonsatiata

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