▼ Il tweet del giorno

domenica 21 ottobre 2012

Come usare la biografia di Twitter per il business



Ancora adesso faccio il follow (oppure no) di ogni singolo account che comincia a seguirmi su Twitter. L'ho sempre fatto in questo modo e spero di essere in grado di continuare a farlo finché sarò su Twitter. Dopo circa 3 anni a scansionare le "bio" di 160 caratteri, sono arrivata alla conclusione che per le persone che usano Twitter a scopi di business, la bio di Twitter è una grande opportunità sprecata.

Perché lo dico? Prima esaminiamo come il social media marketing dovrebbe funzionare, almeno in parte. Stai usando Twitter, conoscendo delle persone, e a un certo punto, man mano che costruisci relazioni con queste persone, queste penseranno a te e alla tua azienda tutte le volte che avranno bisogno di una nuova macchina. Dopo tutto, secondo la logica, non sei più "soltanto un'azienda che vende macchine". Sei un essere umano con cui parlano regolarmente. Sanno per che squadra di calcio tifi e sanno che tua figlia ha fatto il compleanno la scorsa settimana. Man mano che costruisci relazioni, costruisci le tue opportunità per trovare nuovi clienti.

Così dovrebbe funzionare.

Ecco qui tuttavia il problema. La maggior parte delle persone, quando compilano la loro bio su Twitter, dice cose come:

"Cristiano devoto"
"Ama i cagnolini"
"Padre, marito, amo le macchine"

Alcune persone cercano di essere sagaci nelle loro biografie, presumibilmente per ottenere una reazione dai nuovi follower. Questo va bene, ma fatemi porre una domanda. Se state usando Twitter per costruire consapevolezza intorno alla vostra azienda, prodotto o servizio, e nessuna di queste cose sono menzionate nel profilo di Twitter, come faranno le persone a capire che state parlando perché volete che si rivolgano a voi la prossima volta che necessitano di un prodotto come il vostro?

Sebbene alcuni potrebbero rispondere che la loro religione oppure il loro essere genitori è estremamente importante per loro, il fatto è che se non menzionate la vostra azienda, le persone non penseranno a voi in quell'ottica. Tutto il networking che farete sarà nel contesto di quel che le persone vedono per la prima volta. Se la prima cosa che dite è che vi piacciono i cagnolini, è in quest'ottica che le persone, almeno in parte, cominceranno ad entrare in contatto con voi.

Avete solo 160 caratteri per spiegare alle persone perché siete su Twitter. Ed è vero che le persone potrebbero vedere quella bio solo una volta, quando cominciano a seguirvi per la prima volta. Ma questo significa che avete un'opportunità per fare una prima impressione che dirà a quel nuovo contatto immediatamente il motivo per cui siete lì, che tipo di contenuto possono aspettarsi da voi, e molto altro. Sebbene si possa preferire che quella prima impressione sia improntata sulla sagacia oppure sulle proprie credenze religiose, se state usando Twitter a fini di business, ci dovrebbero essere dei riferimenti in merito in quel breve trafiletto che parla di voi.

Che cosa ne pensate? Ha senso oppure sto sbagliando tutto?

Marjorie Clayman | @margieclayman


How to use your Twitter bio for business

I still manually follow back (or perhaps do not follow back) every single account that follows me on Twitter. I have always done it that way and I hope to be able to continue to do it that way so long as I am on Twitter. After about three years of scanning those 160-character “about” statements, I have come to the conclusion that for people who are using Twitter for business purposes, the Twitter bio is a huge missed opportunity.

Why do I say that? Well, let’s first examine how social media marketing is supposed to work, in part. You’re using Twitter, getting to know some people, and eventually, as you build relationships with those people, they will think of you and your company whenever they need a new car. After all, so the logic goes, you’re no longer “just a car company.” You’re a human being that they talk to regularly. They know what football team you cheer for and they know your daughter had her birthday party last week. As you build relationships, you build your chances for finding new customers.

That’s how it’s supposed to work.

Here’s the problem, however. Most people, when they fill out their “about” statements on Twitter, say things like:

“Devout Christian”
“Loves puppies”
“Father, husband, love cars.”

Some people try to be clever with their bio statements, presumably to get a reaction out of new followers. That’s all well and good, but let me pose a question. If you are using Twitter to build awareness of your company, your product, or your service, and none of that is mentioned at all in your Twitter profile, how are people going to understand that you are talking to them because you want them to turn to you the next time they need a product like yours?

While one could argue that their religion or their status as a parent is extremely important to them, the fact remains that if you do not mention your business, people will not think of you through that prism. All of the networking you do will be in the context of what people first see. If the first thing you mention is that you love puppies, that is how people will in part begin to connect with you.

You only have 160 characters to explain to people why you are on Twitter. And indeed it’s true that people may only see that bio once, when they first follow you. But that means you have an opportunity to make a first impressions that will tell that new connection immediately why you are there, what kind of content they can expect from you, and more. While you may prefer to make that first impression about cleverness or about whatever your religious beliefs are, if you are using Twitter for business, there should be some reference to that fact in that brief snippet all about you.

What do you think? Does that make sense or do I have it all wrong?

Marjorie Clayman | @margieclayman

Nessun commento :

Posta un commento

▼ Leggi i migliori della settimana

2