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giovedì 15 novembre 2012

#Eurostrike #14n: protesta e violenze senza frontiere



Ieri, 14 Novembre, è stata la giornata dello sciopero internazionale dei sindacati che ha coinvolto mezza Europa: Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda, hanno visto una mobilitazione imponente di tutte le categorie sociali colpite dalle politiche "lacrime e sangue". Anche questa volta, l'accoppiata protesta&violenze ha avuto puntati addosso i riflettori più potenti. Anche sui social network.

Guardando l'analisi dei tweet fatta da The Fool per Intervistato.com, si vede tradotta in grafici, numeri e hashtag la giornata, caldissima, di ieri.

Engagement

Ecco il quadro generale di Engagement per l'hashtag della giornata, #14N, in periodo di osservazione che è andato dalle ore 01:00 del 14-11-2012, alle 9:34 di mattina del giorno successivo:


Quasi 23mila tweet, più di 8mila utenti unici, un picco, nel momento di maggiore "partecipazione" di 75 tweet al minuto e un totale di oltre 57 milioni di impression, quindi di visualizzazioni "raggiunte" sulle timeline delgi utenti e dei loro follower.

Timeline 

La Timeline di questo hashtag ha occupato tutta la giornata:


Trattandosi di una manifestazione che ha coinvolto studenti e categorie professionali, abbiamo in generale una quantità alta di tweet, con i picchi in piena mattinata e poi nel primo pomeriggio. L'hashtag ha avuto una coda lunga, che si è spenta progressivamente nella notte.

Utenti più attivi.

I grafici degli utenti più attivi, più popolari e con più impression, ci regalano altre considerazioni:



L'utente più attivo, sopra quelli giornalistici e istituzionali, è @paoloxl, che per tutta la giornata ha postato un alto numero di tweet, aggregando anche molto contenuto fotografico all'interno della sua pagina tumblr.
Al secondo posto @uni_common, movimento di rivolta culturale nato nell'era Gelmini, con i "Book Block".
Al terzo troviamo il primo organo d'inforrmazione ufficiale, l'Huffington Post Italia, ma notiamo comunque nella classifica molti utenti "comuni", ad indicare come l'evento sia stato seguito e rilanciato da utenze a tutti i livelli.

Utenti più popolari.



Tra i più popolari (utenti più citati all'interno dei tweet in esame) spiccano invece utenti giornalistici, politici e istituzionali. In particolare avere @youtube in testa a questa classifica, può dirci che oltre ai soliti contributi fotografici, ieri vi sia stato un elevatissimo numero di contributi video. Filmare e condividere "live" diventa quindi sempre di più uno strumento giornalistico e di informazione "dal basso".

Utenti con più impression.


Questo grafico, invece mostra le "impression", ovvero il numero di post di un dato utente, moltiplicato per i suoi follower. Il Fatto Quotidiano, particolarmente attento al tema della protesta, quindi, ha dato una copertura che ha avuto un'amplificazione molto alta. A guardare il distacco dagli altri utenti, è chiaro che la testata si sia spesa molto, durante la giornata, molto più di altre.

Tag Cloud.

Hashtag e parole chiave ci parlano molto della giornata "tweettata". Sugli Hashtag, poche sorprese:



#14n capeggia una serie di tag derivati, tra i quali quello "localizzato" italiano #14nit ha comunque un'ampia presenza, circondato da una serie di hashtag delle città dove si sono svolte le manifestazioni.

La più interessante e carica di considerazioni, è la Tag Cloud delle parole chiave: polizia, corteo, piazza, cariche, scontri, oggi, Europa.

E' impressionante vedere come la sensazione di una giornata sia completamente racchiusa in un'immagine, dall'aspetto "europeo" della protesta, ai temi che hanno tenuto maggiormente banco: ancora una volta le conseguenze, di una manifestazione, non le sue ragioni.
Bisogna cercare con la lente d'ingrandimento, infatti, le parole "ore", "tagli", "diritto", "lavoratori".
"Crisi", ha una dimensione inferiore persino alle "uova" lanciate da alcuni manifestanti.

Che queste manifestazioni fossero a rischio di violenze, era cosa nota. Sia per il clima generale di sfiducia nei confronti delle istituzioni, sia per la rabbia che striscia tra tutte le categorie più colpite dall'austerity dei governi dell'Eurozona. Trovo corretto specificare un paio di cose che molti sicuramente sanno, molti altri no e che generalmente si perdono nel vortice delle condivisioni delle immagini scandalose delle violenze e delle polemiche pre-durante-post manifestazioni, che in queste ore aggiungono litri di benzina su un fuoco che sarà difficile spegnere:

1. Tutte le manifestazioni hanno un percorso concordato tra le questure e gli organizzatori. Ci sono migliaia di cittadini non violenti, che esprimono tutto il loro diritto di manifestare e protestare e che, rimanendo all'interno del percorso della manifestazione, hanno una maggiore garanzia di rimanere in sicurezza.

2. Quando la questura stima il numero di partecipanti a una manifestazione, non è mai per sminuire il successo o meno di questa, ma perché, non potendo realisticamente conteggiare tutti i partecipanti, si limita a fare una stima statistica basata su alcuni fattori. Generalmente queste stime servono per capire quanti e quali agenti impiegare. E' colpa dei giornali e dei politici, se poi questo dato viene usato per creare polemica.

Queste due precisazioni, che ad alcuni possono apparire pleonastiche, sono però utili per inquadrare in maniera più logica e più a sangue freddo una situazione tragica, che oramai mina ogni manifestazione, dove le giuste motivazioni di chi protesta hanno addosso la costante minaccia di venire nascoste dal comportamento fuori dalle righe di alcuni manifestanti da una parte, di alcuni poliziotti dall'altra. E mina di conseguenza anche la comunicazione online, che diventa solo amplificazione di quelle conseguenze che nascondono le ragioni.

Tutti gli episodi di violenza nascono dai tentativi di "sfondare" il percorso ufficiale. Attenzione, avere un percorso ufficiale serve proprio a garantire la sicurezza di quanti - uomini, donne, bambini, anziani - vogliano partecipare. Gli organizzatori, anche nelle manifestazioni di ieri, sono sempre in contatto costante con i dirigenti delle forze dell'ordine, e sono i primi a volere che tutto si svolga in un clima sereno. Anche perché sono i primi a sapere che poi, inevitabilmente, come sta accadendo, succederà che non si parli altro che della vergogna. Mentre chi avversa queste manifestazioni, tra i quali i VERI reazionari, avranno gioco facile nel dire che "le manifestazioni non servono a nulla, se non a fare casino".

Scioperi e manifestazioni sono uno strumento necessario, ma oggi non si parlerà del fatto che in Spagna e Portogallo stanno bloccando, pacificamente, per la prima volta nella storia, tutta la penisola iberica, per dirne una: si parlerà del giovane di Terragona in lacrime e con la testa insanguinata. E' giusto che si parli anche di lui, così come di tutte quelle persone innocenti che sono finite in mezzo agli scontri provocati da due fattori: primo, la demenzialità di chi vuole manifestare senza voler stare con il corteo principale, ma andando a lanciare uova e sassi contro l'Agenzia delle Entrate o contro il portone di Montecitorio (e su questo mi piacerebbe davvero chiedere: "ok, hai lanciato sassi e bombe carta contro Montecitorio: cosa hai risolto, se non minare la stessa manifestazione alla quale stai partecipando?"); secondo, quei poliziotti che non sono in grado di fermarsi, e qui sarebbe bello, come poco sopra, fare alcune domande, ai dirigenti delle forze dell'ordine, una delle quali è "siamo sicuri che, oltre agli agenti, le persone messe in campo a coordinarli, siano sempre persone in grado di svolgere questo mestiere?".

Perché si parla spesso di agenti violenti e di manifestanti violenti, ma in realtà ci sono due facce della stessa medaglia, che si sposano e si incontrano in queste occasioni: esistono persone che non aspettano altro per menare le mani, sia da una parte che dall'altra. Se da una parte, però, i gruppi violenti - spesso di estrema destra e di estrema sinistra, spesso ultrà delle squadre calcistiche locali - sono per loro natura irregimentati (ma spesso al loro interno capaci di organizzarsi molto velocemente), dall'altra uno Stato dovrebbe garantire la presenza di coordinatori, sul campo, in grado di gestire davvero gli uomini che hanno a disposizione.

Non voglio entrare nel merito di infiltrazioni o volontà più o meno politicamente strumentali di far fallire una determinata manifestazione, perché sono convinto che si debbano esporre i concetti dei quali si hanno prove certe ed esperienza diretta. Ho partecipato a manifestazioni, scontri, conosco agenti della Digos e attivisti politici e non mi sono mai risparmiato nel parlare con nessuno, quindi ho una visione delle cose che tenta di essere più logica possibile.

Il fatto, triste, è che forse questo "gioco" della violenza, che da ieri è diventata "senza frontiere", fa comodo a tutti: ai politici di ogni fazione, che così possono prodursi nella solita fraseologia ipocrita; ai produttori di sdegno online, che hanno materiale nuovissimo da far girare, a volte anche a distanza di anni, e probabilmente molti non hanno mai visto una manifestazione dal vivo; ai giornali stessi, che vendono di più, perché la violenza tira; a volte anche ai promotori delle manifestazioni, che possono accusare a loro volta i media di non coprire adeguatamente; alle teste calde con o senza divisa.

Il fatto, triste, è che siamo scimmie con le scarpe.

Francesco Lanza | @bedrosian


Eurostrike 14N among protests and violence: it's a knockout

Yesterday, November the 14th, was the international strike day of unions, that has involved half of Europe: Italy, Spain, Greece, Portugal and Ireland, have seen an important mobilitation of all social categories striken by the tears and blood politics. This time around, the duo of protest and violence has had much more eco than usual. Including on social networks.

If we look at the tweet analysis done by The Fool for Intervistato.com, we see how yesterday's day translates into graphics, numbers and hashtags.

Engagement
This is the general scenario for the Engagement by hashtags during the day: #14N was monitored from 1.00 a.m. of November the 14th to 9:34 a.m. of November the 15th.
Almost 23.000 tweets, more than 8.000 unique users, a peak of 75 tweets per minute and a total of 57 milion impressions, so timeline visualizations of the hashtag itself.

Timeline
The timeline has occupied the entire day: since it was a manifestation that involved students and professional categories, we have in general a high number of tweets, with peaks during the morning and in the first part of the afternoon. The hashtag has had a long tail, that has gone decreasing during the night.

Most active users
The graphic of the most active users, most popular and with most impressions, give us further considerations: the most active user, apart from the newspapers and institutional accounts, was @paoloxl, who has posted a high number of tweets during the entire day, aggregating a lot of photographic content in his tumblr. Second @uni_common, a cultural protest movement born during the Gelmini era with the "Book Block". Third we find an official information organ, the Huffington Post Italia, but there are also many common users in the list, indicating how the event has been followed and discussed by all kinds of users.

Most popular users
Among the most popular users (users that have most mentions in the analyzed tweets), there are quite a few newspapers, politicians and institutions. In particular having @youtube at the top of that list means that, beyond the usual photographic content, yesterday a lot of videos have been published as well. Filming and sharing live is more and more a journalistic and information tool for the crowds.

Users with most impressions
This graphic shows the impressions, the number of posts of a given user, multiplied by his followers. Il Fatto Quotidiano, particularly careful about the protest topic, has given a coverage that has had a lot of amplification. Given the distance from the other users, it is clear that the newspaper has invested quite a lot in the coverage of the event, much more than others.

Tag Cloud
Hashtag and keywords tell a long story about yesterday's tweeted day. On the hashtags, not many surprises: #14N was the first of a series of derived tags, among which the localized Italian #14Nit, that had a large presence, surrounded by a series of hashtags of the cities where the protests were held.

The most interesting and full of considerations, is the keyword tag cloud: police, procession, square, charges, today, Europe.
It's interesting to see how the sensation of an entire day is enclosed in an image, the European aspect of the protest, the topics that have been most discussed: again the consequences of the protest, and not its reasons. We must look with a magnifying glass for the words "hours", "cuts", "right", "workers". "Crisis" is even smaller than the "eggs" thrown by some protesters.

Francesco Lanza | @bedrosian

sabato 21 gennaio 2012

Intervistato.com | Diego Bianchi @zdizoro



Diego Bianchi, autore di Tolleranza Zoro e di The Show Must go Off su La7, ci ha raccontato più in dettaglio alcuni dei fatti più rilevanti dal punto di vista politico accaduti durante il 2011, ripresi peraltro anche nel suo documentario "Finale di Partita", andato in onda su La7.


Il 2011 è stato un anno pieno di avvenimenti importanti per l'Italia, specialmente dal punto di vista politico. Insieme a Diego Bianchi, autore di Tolleranza Zoro, abbiamo ripercorso alcuni degli eventi più salienti dell'anno 2011, a partire dalle rivolte di Manchester, passando per la manifestazione del 15 ottobre in Piazza San Giovanni a Roma, ed arrivando infine alle soglie delle dimissioni di Silvio Berlusconi.

Su La7 è recentemente andato in onda lo speciale di Diego, "Finale di Partita", di cui questa intervista approfondisce alcuni aspetti e argomenti che nel documentario venivano solo accennati.

Innanzitutto Diego ha descritto quella che è stata la manifestazione del PD del 5 Novembre in Piazza San Giovanni a Roma, un evento molto partecipato e caricato di un'atmosfera positiva in vista della prospettiva di caduta di Berlusconi. Il segretario del PD Bersani ha ribadito in quell'occasione la sua posizione riguardo ai passi da intraprendere in seguito alla caduta del governo. Lui più di tutti, infatti, era orientato ad andare subito al voto, sia perché in quel momento il PD aveva i voti necessari, sia perché in caso contrario alla successiva occasione utile il suo mandato come segretario sarebbe già scaduto.

Si era consapevoli, comunque, dei rischi che avrebbe comportato un governo di transizione molto poco popolare, con una presenza compromessa e annacquata del PD in quello che già si era capito sarebbe stato un governo "lacrime e sangue". [video]

Abbiamo chiesto anche quali sarebbero i candidati più probabili per coprire il ruolo di segretario del PD, e Diego ha elencato tre nomi: Nicola Zingaretti, anche se molto probabilmente diverrà il sindaco di Roma, Chiamparino e Matteo Renzi, l'attuale sindaco di Firenze.

La sua iniziativa alla Leopolda di Firenze ha fatto molto clamore, soprattutto perché Bersani non ha voluto parteciparvi, trasformando lo scisma interno al PD in un fenomeno mediatico enorme. E' stato un errore, secondo Diego, dare così tanto spazio alle polemiche quando sarebbe bastato semplicemente presentarsi alla Leopolda per disinnescare il "fenomeno Renzi". [video]

Dall'altra parte a Bologna, Pippo Civati e Debora Serracchiani hanno organizzato "Il Nostro Tempo", manifestazione che tuttavia non ha avuto lo stesso risalto sui media, probabilmente perché dal punto di vista della comunicazione non sono stati altrettanto accorti, sebbene avessero più contenuti condivisibili rispetto a Renzi. 

Diego non è volutamente andato ad alcuna delle manifestazioni durante il mese di ottobre, innanzitutto perché ha trovato avvilente e paradossale che ogni leader si organizzasse la propria iniziativa. Sarebbe stato decisamente più produttivo organizzarne una sola, in cui tutti avrebbero potuto discutere e confrontarsi. [video]

Non potevamo non chiedere dettagli aggiuntivi rispetto agli scontri di Manchester e di Piazza San Giovanni a Roma, a cui Diego ha assistito personalmente, e che ha analizzato in maniera approfondita, evidenziando le differenze tra il comportamento delle forze dell'ordine inglesi e quelle italiane. [video]

Infine Diego ha risposto alle domande di Cristiana Alicata riguardo alla posizione del PD rispetto al matrimonio gay e alle famiglie arcobaleno, riprendendo la lunga intervista che Diego stesso aveva fatto a D'Alema, e alla domanda di Luca Alagna rispetto al motivo per cui in Italia non si è creato un vero movimento Occupy. [video]

Invito tutti a visionare l'intervista integrale, molto più ricca di dettagli e riflessioni rispetto a questa mia breve sintesi.

Buona visione!

Maria Petrescu


Intervistato.com | Diego Bianchi

2011 was a year filled with important political events for Italy. Together with Diego Bianchi, author of Tolleranza Zoro, we have analyzed some of the most important of them, starting from the Manchester riots, to the 15th of October protests in Piazza San Giovanni in Rome, and finishing with Berlusconi's resignment.

Diego's special "Finale di Partita" has recently been aired by La7, and this interview is a more profound analysis of some aspects and facts that were only mentioned in the documentary.

First of all Diego has described the PD gathering in Piazza San Giovanni on the 5th of November, an event that had a lot of participants and was permeated by a positive atmosphere, waiting for the Berlusconi government to fall. PD Secretary Bersani has made his point very clearly regarding what he wanted to do afterwards: he was probably the most willing to go elections right away, both because the Democratic Party had the numbers at that time, and because otherwise at the next elections he would no longer be PD's secretary.

Everyone was aware of the risks of an unpopular transition government, with a compromised and dilluted presence in what was already seen as a "tears and blood" government[video]

We asked which would be the most probable candidates to cover the role of PD Secretary, and Diego has indicated three names: Nicola Zingaretti, even though he will probably become the Mayor of Rome, Chiamparino and Matteo Renzi, the current Mayor of Florence.

His initiative at the Florence Leopolda has originated a lot of discussione, especially because Bersani didn't want to participate, thus transforming the internal division of PD in a huge media phenomenon. It has been a mistake, in Diego's opinion, to give so much space to senseless discussions when it would have been so easy to just go to the Leopolda to "defuse" Renzi. [video]

On the other side, Pippo Civati and Debora Serracchiani have organized "Il Nostro Tempo", an event that hasn't had the same impact on media, probably because from a communication point of view they haven't been as resourceful, even though they had more content than Renzi.

Diego willingly didn't go to any of the events organized during the month of October, first of all because he thought it was quite strange that every leader organized their own initiative. It would have been much more productive to do just one, during which everyone would have been able to discuss and explain their position. [video]

We couldn't not ask some more details regarding the riots of Manchester and Rome, that Diego has seen in person, and that he analyzed in detail, stressing the differences between the behavior of the English and Italian police. [video]

Diego has also answered to Cristiana Alicata's question regarding PD's position when it comes to gay marriage and rainbow families, also explainaing part of a long interview he has done with D'Alema, and to Luca Alagna's question regarding the reason why in Italy we haven't had a proper Occupy movement. [video]

I invite everyone to view the full interview, much richer in detail and insight than my brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu

venerdì 4 novembre 2011

Prossimamente: Cristiana Alicata @crialicata



Cristiana Alicata sarà la nostra prossima intervistata: ingegnere in FIAT, membro del PD dalla sua fondazione e sostenitrice della comunità LGBT, è una delle giovani più attive del partito.

Domani avremo il piacere di intervistare Cristiana Alicata, ingegnere per la Fiat, membro del PD dalla sua fondazione e sostenitrice dei diritti della comunità LGBT.

Cristiana è nata nel 1976. Ha compiuto gli studi classici e poi la laurea in ingegneria meccanica, dopodiché ha fatto una quindicina di traslochi e vissuto, come lei stessa afferma, "le anime di tutta l”Italia: il benessere superficiale del nord est, la congiuntura urbana ed industriale di Torino, la secolare allegria buona di Roma, che poi è la mia casa e lo sarà sempre."
Le origini siciliane e un anno e mezzo di lavoro in Toscana completano la sua formazione geografica.

Si considera un’ingegnera umanista e creativa ed attualmente lavora come responsabile commerciale in Fiat.
Nel 2000, mentre cercava casa a Roma da studente, ha fondato il portale www.affittistudenti.it che ora trova casa a tutti i fuorisede e lavoratori in fuga in giro per l’Italia.

Nel 2003, mentre preparava la sua tesi in Svizzera ha scritto un libro: Quattro (Edizioni Il Dito e La Luna, Milano, 2006), la storia di una famiglia inconsueta, composta da due donne e dai loro due figli.
Inoltre ha pubblicato Il Dito e La Luna, Milano 2006 e "Verrai a trovarmi d'inverno", Hacca Edizioni, 2011. In "Principesse Azzurre da Guardare", Mondadori, 2007, collana di racconti curata da Delia Vaccarello, c'è un suo racconto.
Cristiana considera la scrittura un mezzo di trasmissione potente, sia quando è scrittura che distrae, sia quando è scrittura che illumina.

Attualmente ha la delega ai Diritti nel PD del XV municipio a Roma ed è nella direzione regionale del PD Lazio.

E' stata inoltre tra IMille, e lei stessa ne spiega il motivo:
"Sono tra IMille perché non mi va a sessant’anni che mio figlio che mi chieda perché l’Italia fa così schifo e perché io non ho fatto nulla per impedirlo. Voglio dirgli: “Guarda, io ci ho provato.”
Credo nel buon senso e nella curiosità al potere (non alla fantasia che può declinarsi anche in menzogna) intesa come attenzione all’altro, accoglienza di saperi altrui senza pregiudizi. Non è un caso che in questa avventura abbia già imparato tantissime cose.
Credo nel taglio e cucito perché è l’alternativa femminile e non femminista del distruggere e ricostruire. Voglio prendere il buono di ogni parte e metterlo insieme, farlo funzionare. FARE."

Avremo modo di parlare dei cambiamenti che stanno avvenendo nel suo partito, delle manifestazioni, dei diritti della comunità LGBT e molto altro.

Naturalmente se volete proporre una domanda, compilate semplicemente il form qui sotto!

Maria Petrescu





Coming up soon: Cristiana Alicata

Tomorrow we'll have the pleasure of interviewing Cristiana Alicata, engineer in Fiat, member of PD since its foundation and a supporter of the LGBT community.

Cristiana was born in 1976. After the classical studies and the degree in mechanical engineering, she moved about 15 times and has lives, as she claims, "all the souls of Italy: the superficial well-being of the North-East, the urban and industrial core of Turin, the good, old cheerfulness of Roma, which is my home and will always be."
The Sicilian roots and one year and a half in Tuscany complete her geographical formation.
She considers herself a humanistic, creative engineer and she currently works as a Sales Manager in Fiat.

In 2000, while searching for a place to live in Rome as a student, she founded the portal  www.affittistudenti.it that finds a home to offsites and workers around Italy.

In 2003, while preparing her thesis in Switzerland she wrote a book: Quattro (Edizioni Il Dito e La Luna, Milano, 2006), the story of a strange family, made of two women and their sons.
She has also published Il Dito e La Luna, Milano 2006 and "Verrai a trovarmi d'inverno", Hacca Edizioni, 2011.
In "Principesse Azzurre da Guardare", Mondadori, 2007, a novel series curated by Delia Vaccarello, there is one of her stories.
Cristiana considers writing as a strong medium, both when it's a relaxing writing and illuminating writing.

She currently has the delegation of the Rights in PD - XV Municipio in Rome and she is in the regional direction of PD Lazio.

She has also been in the IMille, and she explains why:
"I am among the 1000 because I don't want my son to ask me, when I'll be 60, why Italy sucks so bad and why I haven't done anything to prevent it. I want to tell him: "Well, at least I tried."
I believe in common sense and the curiosity in power (not the fantasy that can become a lie) as attention towards others and acceptance of other knowledge without prejudice. It's not by chance that in this adventure I have already learnt many things.
I believe in nip and tuck because it is the feminine, non feminist alternative to destroying and rebuilding. I want to take what's good from every part and put it together, make it work. Do something."

We'll have the chance to talk about the changes that are happening in her party, the events, the rights of the LGBT and much more.

Of course, if you want to propose your question, simply fill in the form above!

Maria Petrescu

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