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martedì 31 luglio 2012

10minuticon Francesco Lanza @bedrosian



Pochi giorni fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Francesco Lanza, autore satirico noto per la serie di risposte satiriche rivolte a VIP e politici sui social network, in particolar modo Facebook e Twitter.


E infatti la prima domanda che abbiamo fatto è stata come è iniziata questa serie: Francesco ci ha rivelato che è iniziato tutto su Facebook con un post ormai divenuto celeberrimo, in risposta a Barbara D'Urso. Dopo aver ragionato sul commento da fare, ha trovato il post giusto, ovvero uno in cui Barbara parlava con leggerezza del suo prossimo libro. Data la sua esperienza con case editrici e lavori di copywriting, e conoscendo le difficoltà che hanno i giovani scrittori per emergere, e le umiliazioni che subiscono, ha creato il personaggio del "negoziatore", che tenta di persuaderla a mettere giù la penna. [video]

Abbiamo chiesto a Francesco che cosa è per lui la satira. Si tratta di una cosa che a suo avviso è una finestra di evasione che consente di fare un esercizio mentale bellissimo, ovvero quello del pensiero laterale. E' un modo per aprire un piccolo spiraglio verso una visione obliqua della cosa, che possa evidenziare le incongruenze del soggetto "colpito". La satira in Italia è inoltre definita dalla Cassazione con la sentenza nr. 9.246 del 2006: la satira, come dicevano i latini, "Castigat ridendo mores". Attraverso il sorriso cerca di far emergere i comportamenti distorti o poco pulitici, piuttosto che quelli che sono poco rispettosi della gente comune. [video]

Nelle ultime settimane sono state fatte diverse riflessioni sul fatto che, fino a che i VIP e i politici non erano sui social media, avevano comunque filtri, barriere e protezioni contro "scivoloni" mediatici. Ora, invece, è sempre più evidente che il re è nudo. Secondo Francesco, Internet è un "animale" che risponde addosso, e restituisce le incoerenze che vengono pubblicate. Potrebbe anche essere un'ottima livella culturale, se solo la si volesse usare. [video]

Abbiamo chiesto anche come pensa che stia cambiando il rapporto tra cittadini, giornalisti e politici alla luce delle dinamiche che si stanno andando a delineare in questo periodo. Secondo Francesco un dato interessante è che la satira su Internet sta diventando partecipativa. Spinoza ne è un ottimo esempio, dato che vi scrivono anche autori professionisti, non solo gente comune. [video]

Si parlava anche dell'opportunità, da parte dei politici, di gestire l'account in prima persona o no: secondo Francesco alcuni farebbero bene a non gestire il proprio account in prima persona. Molto spesso sono vulnerabili alla battuta intellettuale, alla presa in giro satirica, specialmente perché prendono il mezzo come unidirezionale, un canale da uno a molti, quando in realtà dovrebbero pensare che la cosa che sta scrivendo è diretta a ognuno dei loro follower. [video]

Ultimamente ci sono state diverse riflessioni anche sulla necessità di trovare giornalisti sempre più aggressivi per intervistare i politici, a meno di rischiare che il giornalista stesso venga accusato di essere asservito al potere. Secondo Francesco i giornalisti con "la schiena dritta" esistono ancora, e non hanno paura a fare domande: il problema diventa spesso la sbrigatività con cui vengono gestite le notizie, e la volontà di arrivare per primi porta a molta superficialità. [video]

Vi invito a visionare l'intervista integrale, senz'altro più ricca di questa mia breve sintesi.

Buona visione!

Maria Petrescu | @sednonsatiata


10minuteswith Francesco Lanza

A few days ago we had the pleasure of interviewing Francesco Lanza, satyrical author known for the series of satyrical answers to VIPs and politicians on social networks, in particular Facebook and Twitter.

The first question we asked was how the series started: Francesco revealed that it all started on Facebook with a post now become famous, an answer to Barbara D'Urso. After thinking about what to write, he found the right post, one in which Barbara talked lightly about her upcoming book. Given his experience with publishers and copywriting jobs, and knowing what difficulties young writers encounter on the path to fame, and the humiliations they have to suffer, he created the character of the "negatiator", that tries to convince her to put down the pen. [video]

We asked Francesco what satire is for him. It is an escape window that allows a beautiful mental exercise, lateral thinking. It's a way to open a little perspective towards an oblique vision of reality, that can evidentiate the incoherences of the subject. Satire in Italy has also been defined by Cassazione with the verdict nr 9.246 of 2006: satire, as the Latins called it, Castigat ridendo mores. Through a smile it attempts to highlight the behaviors that are distorted or not clean, or those that are disrespectful of common people. [video]

In the last few weeks several discussions have been made about the fact that, until VIPs and politicians didn't have access to social media, they had filters, barriers and protections against media "fails". Now, however, the king is obviously naked. Francesco believes that Internet is an animal that answers and gives you back the stupidities you write. It could also be a great cultural standard, if used appropriately. [video]

We asked how he thinks that the relationship between citizens, journalists and politicians is changing, considering the dynamics that are being defined during these months. He thinks that an interesting thing is that satire on the Internet is becoming partecipative. Spinoza is a great example, since professional authors write there along with common people. [video]

There has been a lot of talk about how appropriate it is for politicians to manage their own social media accounts in person: Francesco thinks that some would better not do so. They are very often vulnerable to the intellectual joke, the satyrical mocking, especially because they take the means as one directional, a channel that delivers from one to many, when in reality they should thnk that what they're writing is directed to each and every one of their followers. [video]

Lately we've also talked about the need to find journalists that are more and more aggressive to interview politicians, because otherwise the journalists themselves risk to be accused of being servants of power. Francesco states that there still are journalists with a backbone, who aren't afraid of asking questions: the problem often becomes the haste in which many news are handled, and the willingness to come first only brings superficial results. [video]

I invite you to view the full interview, much richer than this brief synthesis.

Enjoy!

Maria Petrescu | @sednonsatiata

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