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venerdì 3 maggio 2013

10minuticon Eleonora Bianchini @ele9380



Eleonora Bianchini, giornalista emiliana autrice di "Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere", e collaboratrice nel libro "La Lobby di Dio".


In primo luogo abbiamo chiesto ad Eleonora di raccontarci qualcosa a proposito del suo libro, "Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere": si tratta di un testo pubblicato a Dicembre del 2010, scritto in soli sei mesi, e che raccoglie gli scandali della Lega prima del grande scandalo di Aprile dell'anno scorso, quando il partito di Bossi è esploso ed è avvenuto il passaggio di consegne a Maroni.

Il libro dunque raccoglie la storia della Lega Nord a partire dalla Guardia Nazionale Padana, passando per le Camicie Verdi ed arrivando a Bossi ministro e le discriminazioni nei confronti degli immigrati, delle donne, dei comunisti. Una lettura agevole e a tratti simpatica, ma che allo stesso tempo riesce ad evidenziare tanti paradossi, elementi che hanno creato dibattito negli ultimi 20 anni di politica italiana, che ha visto al centro uno dei protagonisti più originali nel partito della Lega Nord.

C'è stato molto interesse nei confronti del libro, specialmente da parte dei giovani, differenziato a seconda della zona di provenienza: al nord c'è più attenzione nei confronti dei rapporti politici e non tra Bossi e Berlusconi, mentre al sud ci sono questioni diverse che vengono portate alla luce.

Uno degli aspetti forse più affascinanti è che le persone negano anche l'evidenza dei fatti: a Eleonora è capitato di confrontarsi con leghisti anche a distanza, via Facebook, ma il suo reiterato invito per un confronto non è mai stato accolto. Non si è mai entrati nel merito della discussione, anche se le occasioni non sono certamente mancate. Lo stesso è accaduto con Borghezio, che ha rifiutato l'incontro nel momento in cui gli è stato proposto.

Purtroppo moltissime persone non si basano sui fatti quando si formano un giudizio, come ad esempio avviene a Napoli con le inchieste di Saviano, ma secondo Eleonora sarebbe stato lo stesso andando nelle valli bergamasche. A livello generale si tratta di un problema culturale abbastanza ampio, che trova ampio riscontor anche nelle fasce di elettori del PDL. Nonostante si portino i fatti e le incoerenze, si rimane ancorati nella propria opinione, come se non ci fosse la volontà di recepire la gravità di certi atti, o perché magari si è travlti dal carisma di determinate personalità politiche.

Qualsiasi fatto che possa accadere non è dunque valutato nella sua oggettività, e le argomentazioni che vengono portate sono molto deboli: eppure negli ultimi 20 anni hanno fatto molta presa, anche come modalità e come approccio.

Abbiamo chiesto ad Eleonora se a suo avviso il sistema informativo italiano ha qualche responsabilità nella situazione che si è venuta a creare: la risposta è sì, e una delle ragioni potrebbe essere il fatto che venga dato troppo spazio alla politica interna. Siamo un paese occidentale in cui gli Esteri ricoprono uno spazio estremamente ridotto, si parla di Stati Uniti e poco altro. Si sa poco o niente di Asia, di Africa, e persino dell'Europa intesa come Comunità Europea. Sembra quasi che non tocchi le nostre vite, e che l'unico punto di contatto sia una moneta, mentre in altri paesi non è assolutamente così.

All'estero inoltre c'è una certa conoscenza della politica italiana, e si è in grado di capire qual è il quadro politico nella sua interezza. Berlusconi è stato per moltissimo tempo sulle prime pagine dei giornali stranieri, anche se per vicende collaterali alla politica.

Con Eleonora abbiamo parlato anche di CL e di come questi entità abbiano influito sulla politica interna della Regione Lombardia, dunque invito tutti a visionare l'intervista integrale, molto più ricca di contenuti rispetto a questa mia brevissima sintesi.

Maria Petrescu | @sednonsatiata


10minuteswith Eleonora Bianchini

A few days ago we interviewed Eleonora Bianchini, journalist and author of "The book the Lega Nord would never have you read" and collaborator in the book "God's Lobby".

First of all we asked Eleonora to tell us something about her book about the Lega Nord: it was published in December 2010, written in only 6 months, and gathers the Lega scandals before the big April scandal last year, when Bossi's party exploded and was handed down to Maroni.

So the book talks about the history of the Lega Nord starting from the National Padania Guard, the Green Shirts, Bossi minister and the discrimination of immigrants, women and communists. An easy and sometimes even funny read, but at the same time one that manages to point out the contradictions, the elements that have created a debate during the last 20 years of Italian politics, which has seen the Lega Nord at the center as one of its most original protagonists.

There has been a lot of interest towards the book, especially from the young ones, an interest that was differentiated according to the area: in the north there is more attention towards the political and non political relationships between Bossi and Berlusconi, whereas in the south there are other matters at hand.

The picture seems pretty simple to me. The others run either to represent a part (center right), or to give voice to all the insatisfactions of Italy (Grillo), or to try to be determinant in the composition of the future Parliament majority (Monti). It's still unclear why Ingroia is running. His initial idea, to give Parliament representance to movements, to associations and to a whole series of civic sobjects that are often at the sides of official politics, had a logic, a political dignity but most of all I thought it would be a winner at an elections level.

Too bad that in a matter of weeks the inspirators of this elections cartel have been set aside. The only goal remained to the ex judge of Palermo is to break the balls to Bersani and Vendola, hoping that in Campania and Sicily they will get enough votes so there will be no majority at the Senate. The same tactic used by Berlusconi who has recovered the Northern League in order to get some votes in Lombardia and Veneto.

Now, there's no agreement or appeal for a useful vote that will work here. It would be a mistake to panic and throw away all the work done so far by only showing the tactic or the numbers that never truly work out.

Here we can only make the voters understand that, with all the defects and also some contradictions, . Today, directs capitals abroad, more civil rights for who hasn't got any, more social justice and equality in the labor market. And then green politics, broadband, technological innovation, more generational rechange, more law enforcement, and so on. No useful vote. A responsible vote.

We also talked about CL and how these two entities have influenced the politics of the region of Lombardy, so I invite you to view the full interview, much richer in content than my brief synthesis.

Maria Petrescu | @sednonsatiata

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